L'angolo di Pistolesi

Inserito il 21 settembre 2006 15:42 da Alex De Petris in Angolo del Coach
Torna la rubrica di Claudio Pistolesi,  l'ex davisman azzurro e attualmente uno dei migliori coach italiani, torna a scrivere questa rubrica per rispondere alle affermazioni del presidente della Fit Angelo Binaghi apparse nella giornata di ieri su Tuttosport.
L'attivita' professionistica del tennis e' di stampo INTERNAZIONALE. Quindi quando il grande pubblico del tennis legge sui giornali di tennis legato alla FIT che ovviamente e' un organismo NAZIONALE deve sapere che e' un tennis che vale 3 52 esimi del tennis mondiale. In quanto ci sono tornei per 52 settimane all'anno e la fit entra in gioco per le tre settimane in cui si gioca la Davis, in campo maschile, e la fed cup in campo femminile. Fatta questa fondamentale premessa vorrei raccontare che abbiamo gioito tutti insieme qui da Scetczin, in Polonia . Per me come ex coach della Santangelo e amico di Roberta Vinci , oltre che estimatore da sempre di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, ma anche per i ragazzi come Bolelli, Crugnola,Cipolla, Starace,Di Mauro, Colangelo, Motti, Brizzi,Azzaro e i loro allenatori . La vittoria in Fed cup l'abbiamo vissuta come nostra semplicemente come tifosi del tennis italiano. Per il nostro sport viaggiamo, ci alleniamo e, insomma, diamo la nostra vita. La delusione e lo stupore quindi  leggendo l'intervista del Presidente Binaghi su tuttosport del 20 settembre sono stati  ovviamente forti . Il Presidente  ha purtroppo attaccato indistintamente giocatori e coach del settore maschile visto che il rapporto e' talmente forte da costituire un tutt'uno. Ma questo il Presidente proprio non ci arriva a capirlo purtroppo. E cosi' facendo crea inutilmente tensione e disturba il nostro lavoro che  in questo modo vede nella Fit non un supporto ma una istituzione che ci critica senza averne la competenza visto che i dirigenti sono per definizione dei dilettanti. Di giornalisti professionisti che criticano in modo competente ce ne sono tanti e lasciamo a loro questo compito che svolgono cosi' bene ! C'era veramente questo bisogno di polemiche gratuite in un momento cosi' bello ? Se il Presidente ( quelllo della Repubblica ) Napolitano o il ministro Melandri che si sono dimostrati cosi' vicini al tennis avessero letto l'intervista del Presidente ( della Fit ) Binaghi dopo tutte queste celebrazioni ed elogi al tennis italiano si sarebbero  certo chiesti il perche' di tale acrimonia contro il tennis maschile invece di un incoraggiamento. Chissa' che non l'abbiano letta sul serio. Inoltre nel separare in maniera cosi' netta un coach del tennis maschile da uno del settore femminile si rischia di cadere nel ridicolo. Significa forse , (dicendo che i coach del femminile sono i buoni  e quelli del maschile ,tra cui il sottoscritto, sono i cattivi) che quando allenavo la Santangelo fino al 2003 ero buono e ora sono diventato cattivo improvvisamente perche' alleno Sanguinetti  e Bolelli? Significa che Giampaolo Coppo , che , come ricordava Binaghi  ha due lauree e allena oggi la Santangelo e' buono e quando allenava ( con ottimo profitto ) Galvani fino al 2003 era cattivo ? Non le aveva le lauree quando allenava Galvani ? E Remondegui cos'e' ? Buono o cattivo ? Sempre seguendo il bizzarro ragionamento di Binaghi sarebbe per meta' buono, quando allena le Serra Zanetti e per meta' cattivo quando allena Galvani.  Non staro' qui a dire che il livello di difficolta' del tennis maschile e' molto piu' alto di quello femminile. Sono difficili  in egual misura in relazione alla quantita' di concorrenti e di tornei che ci sono. Ricordo la finale di Milano di coppa Davis dove una Fit un po' provinciale non parlava bene dei nostri tennisti che avevano raggiunto quel risultato storico e confrontavo le bellissime parole, al contrario, spese molto giustamente per questo grande gruppo di ragazze che sono addirittura giunte alla vittoria. Un dirigente del 98 ta i piu' incattiviti contro i giocatori nelle interviste dell'epoca, Angelo Binaghi, e' oggi un Presidente Fit che  ha dichiarato che questa Fed cup vinta e' il frutto di cinque anni di duro lavoro. Si ma del lavoro di chi ? Delle tenniste, ovviamente in primo luogo. Professioniste esemplari che, forse anche stimolate da una sana e sportiva rivalita' tra loro hanno fatto del tennis femminile italaino una potenza mondiale. E poi il merito va al  lavoro dei loro allenatori. Uno, Gabriel Urpi, spagnolo, che indubbiamente ha esaltato le qualita' eccelse di Flavia Pennetta, Quindi l'elogio va al  lavoro duro fatto in Spagna. Poi ho pensato a Daniel Panajotti che ha guidato Francesca Schiavone in questi ultimi anni . Con saggezza e intelligenza  ha utilizzato  il supporto di altri coach (come Perez Roldan ad esempio) e il lavoro duro va riconosciuto a loro. Daniel e' argentino di nascita ma ormai naturalizzato italiano. Penso a Giampaolo Coppo , che ha preso una Santangelo con una struttura di gioco solidissima ma che per un periodo lungo per problemi diversi non tramutava in risultati. Il lavoro in congiunzione con Marco Panichi , ormai conclamato come un professionista di valore assoluto mondiale, svolto al Villa Aurelia , a Roma e' stato un capolavoro. E Bobo Meneschincheri, del quale in tempi non sospetti ho parlato benissimo per come ha sempre sostenuto con pazienza e fiducia quella che e' non solo una ragazza dal talento tennistico esagerato, ma anche una donna di una solarita' e spessore umano straordinari: Roberta Vinci. E bravissimo il capitano, Corrado, che ha tenuto insieme un gruppo di donne tenniste e Dio solo sa quanto questa sia una operazione complicata.  Per me conta chi e' andato in campo tutti i giorni e ha vinto ma ha rischiato di perdere. In tutto questo c'e' qualcosa sotto che non si riesce a capire. Perche' questo astio del Presidente Binaghi contro il tennis maschile gia' dai tempi in cui il risultato storico l'avevano fatto gli uomini nel 98?. Di solito si diventa aggressivi contro cio' di cui si ha paura e non si conosce. Il razzismo , ad esempio, nasce dalla paura dello straniero perche' e' uno sconosciuto . Probabilmente il Presidente conosce e ama di piu' il tennis femminile  anche se in passato non ha dato esattamente prova di questo... Ma allora perche' un Presidente che e' stato eletto dal movimento del tennis italiano e dovrebbe mettersi al servizio di quest'ultimo e  operare affinche'   i suoi giocatori e tecnici siano nelle migliori condizioni possibili per competere si mette a criticare gli stessi in questo modo gratuito e inopportuno? A tre giorni dalla Davis il tempismo si e' rivelato pessimo. Oltretutto noi tecnici abbiamo risposto all'invito di Riccardo Piatti che a nome della FIt ci ha INVITATO a dare dei suggerimenti . Abbiamo chiesto semplicemente un decentramento di centri tecnici da aggiungere a Tirrenia per non sradicare ragazzini di 14 o 15 anni dalla scuola e dalla famiglia e non mettere piu' Tirrenia in concorrenza con le accademie private . Che continua a sembrarmi l'idea piu' sensata per il futuro del nostro sport. Ai miei ragazzi , quando c'e' un problema chiedo di stare concentrati sulla soluzione. Cerchero' di fare altrettanto avendo ormai accertato che il problema e' l'inspiegabile astio del Presidente Binaghi verso il tennis maschile che perdura da anni. La mia soluzione e' incontrarci, Presidente, spiegarti cos'e' il tennis internazionale e le differenze con quello che hai giocato tu, a livello nazionale negli anni settanta e ottanta, che e' un pianeta diverso. Se prendi quel tennis di allora come punto di riferimento per pensare di capirne qualcosa del jet tennis maschile di oggi sei fuori strada. Sono certo che chi di noi tecnici ha dimostrato di poter ottenere risultati a livello internazionale possa darti spiegazioni dettagliate  per farti avere un rapporto piu' sano e sereno con noi.  Siamo qui pronti ad  aspettarti.

Claudio Pistolesi