Panatta - Sanguinetti e il buon esempio

Inserito il 25 agosto 2005 14:03 da Alessandro Bianchi in Angolo del Coach

Prima di parlare di Davide Sanguinetti che di nuovo ha reagito bene ad un paio di match importanti persi di un soffio (con Shuettler a Milano e con Clement a Menphis) vincendo il primo turno a Scottsdale‚ tengo molto a riaprire il discorso su Adriano Panatta. Tra il mio ultimo intervento che lo riguardava e l uscita della notizia di conferma dell inibizione a ricoprire cariche per cinque anni da parte della giustizia sportiva sono passate poche ore ma cronologicamente sono accadute in quest ordine. Se al contrario qualcuno può aver pensato ai due accadimenti in ordine temporale inverso rispondo che‚ pur non entrando nel merito di indagini (sportive e non) sui fatti riportati dai giornali una settimana fa‚ anche perchè non ne so niente e non è certo mio compito dare un qualsiasi giudizio‚ posso dire che Adriano con me‚ per quello che lo ho conosciuto io durante gli anni‚ ben sei‚ in cui è stato mio capitano di Davis‚ è stato una brava persona. Ci siamo scontrati anche duramente ma non ho mai pensato che non fosse una brava persona.

Di lui ho spesso criticato il potenziale di entusiasmo che avrebbe potuto dare al movimento tennistico italiano nel suo dopo-carriera e che non è mai stato sfruttato come era a mio avviso possibile (neanche lontanamente) e non nascondo che per questo ho provato spesso frustrazione e rabbia ma la mia critica non ha mai riguardato la parte personale.
Anche se non parlo con lui da diversi anni sento lo stesso di essergli vicino. Chiaramente poi gli organi giudiziari appositi faranno luce su fatti che di certo non entrano nel magico rettangolo con la rete in mezzo e chi ha sbagliato pagherà ma questo è un discorso separato.
Tutto ciò premesso fatemi applaudire Davide Sanguinetti che paragono a sempre più a Maldini nel calcio. Sanguinetti continua‚ come il grande capitano del Milan‚ ad essere di grande esempio per i giovani‚ a resistere su livelli di eccellenza ed a non tirarsi mai indietro quando c è da reagire a situazioni complicate. Inoltre Davide e Paolo hanno in comune di essere arrivati in finale ai mondiali (la Davis ovviamente per Davide). Sono anni che Davide è cosi nel tennis e vorrei non sentirmi Don Chishotte della Mancia ogni volta che mi trovo a sottolineare i grandi meriti del tennista da me allenato. I nemici di Davide non sono dei mulini a vento‚ come nel poema epico del grande Cervantes‚ ma l ignoranza che ancora spesso pervade in modo trasversale le varie categorie di addetti ai lavori del tennis. Più passa il tempo più mi convinco che il vero tallone di Achille della attuale Federazione Tennis‚ che ha dei grossi meriti per certi versi ma versa nel caos più nero in molti altri‚ è la formazione. Mi arrivano‚ come tecnico Nazionale‚ oltre alle puntualissime richieste di denaro sotto diverse motivazioni‚ inviti a seminari dove i ruoli dovrebbero essere invertiti tra insegnanti e studenti visto che è noto a tutti che nello sport contano i risultati e l esempio deve venire da chi ha dimostrato di saper trovare la strada per ottenere dei risultati di alto livello ed ha dimostrato di essere in grado di mostrare tale strada non solo ai giocatori ma anche agli aspiranti tecncici e maestri. Che c entra questo con Sanguinetti ? Moltissimo‚ poiche l esempio di Davide‚ che non può essere disgiunto da quello del suo allenatore è trainante non solo a livello italiano ma mondiale e se la formazione di una FIT non riesce a capire che la storia di Davide deve per forza di cose fare letteratura nella storia del nostro sport e divulgata didatticamente allora i dubbi se su chi la dirige sia all altezza del compito sono a mio avviso legittimi ed anche i dubbi se i soldi pubblici spesi per mandarla avanti siano spesi nel migliore dei modi hanno diritto di cittadinanza. Grazie Davide per il tuo esempio di passione profonda che dai al tennis italiano e anche se sono il tuo allenatore corro il rischio di passare per uno che giudizi di parte (ma chissenefrega) perchè è molto più forte in me il desiderio di ringraziarti per il grande esempio che dai vincendo e anche perdendo ma provandoci sempre. Il buon esempio‚ a livello di giocatori‚ coaches‚ dirigenti‚ maestri e genitori‚ è la merce più rara ma anche la più urgente da trovare per riportare la popolarità del tennis ai livelli che merita.

Claudio Pistolesi