Tathiana Garbin in esclusiva da...Roma

Inserito il 4 giugno 2008 23:10 da Redazione in Interviste
Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con una gentilissima e disponibilissima Tathiana Garbin, impegnata al torneo ITF Tiro a Volo a Roma. Ecco una sintesi delle tante cose che ci ha detto.

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Tax, il 2007 è stata la tua migliore stagione. Cosa c’è stato di diverso rispetto agli altri anni?
Mi sentivo molto bene e avevo fatto una eccellente preparazione invernale. Stavo alla grande sul piano fisico, cosa importantissima per il mio gioco, e in campo ero molto ma molto solida. Se vedi le statistiche, ho fatto pochissimi errori non forzati, e questo dava molta pressione alle mie avversarie.

La condizione atletica è importante per tutte le giocatrici, o per te lo è in particolare?
Beh, per me lo è forse di più… Io ho due fondamentali di diversa efficacia. Devo cercare di colpire con il diritto, e proteggere per quanto possibile il rovescio. Spostamenti e appoggi sono fondamentali per il mio tennis.

A maggio 2007 hai raggiunto il tuo best ranking, 22 Wta. Cosa è successo dopo?
C’è stato questo brutto infortunio al tendine del piede, capitatomi a luglio in Fed Cup, che mi ha molto limitato per tutta la seconda parte dell’anno, nella quale non avevo molti punti da difendere, e quindi sarei potuta salire ancora. Inoltre, non sono riuscita a fare la preparazione per quest’anno con la stessa intensità dell’anno scorso. E questo spiega il calo di risultati, assieme al fatto che ho giocato sempre i tornei grandi, e quindi ho incontrato molto spesso, già nei primi turni,le giocatrici più forti come la Ivanovic, con le quali,anche se stai giocando bene è ovviamente molto dura.

Cosa ti aspetti da questo torneo?
Spero di trovare continuità. Scendendo un po’ di livello il mio obiettivo è di riuscire a giocare un po’ di partite, per prendere ritmo.

Tax, tu ormai sei nel circuito da più di 10 anni. Secondo la tua esperienza, un giocatore nel corso della sua carriera può migliorare più nella tecnica o più dal lato mentale?
Nella testa. I colpi, passati i 20 anni di età, li puoi migliorare poco. Puoi aggiustare qualcosa, ma è difficile fare rivoluzioni.

Ti capita di dare consigli alle tante ragazzine promettenti del nostro tennis che si affacciano al professionismo?
Si, lo faccio spesso, sia pure con discrezione. Dico a queste ragazze che la cosa più importante è mettersi in mano alle persone giuste. E per giuste non intendo solo che siano competenti, devono essere persone con cui c’è sintonia, c’è feeling. Se non c’è feeling, un allenatore non ti può trasmettere nulla, anche se è un genio.

Ha mai pensato a cosa farà da grande, Tax Garbin?
Mi piacerebbe mettere al servizio del nostro tennis l’esperienza che ho accumulato in tanti anni di agonismo. Mi piacerebbe molto lavorare con la Federazione. Credo che la nuova dirigenza abbia molti meriti, le cose rispetto a 10 anni fa sono migliorate moltissimo, e piano piano i risultati arriveranno. Purtroppo, la Federazione non fa ancora abbastanza per la promozione del tennis. Insomma, si sta operando bene, ma non si sa comunicare in modo efficace con l’esterno. Credo però che per il tennis, in Italia, ci siano tante possibilità di cogliere buoni risultati, in futuro, specie in campo femminile.


Intervista a cura di Roberto Commentucci

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