L'angolo di Pistolesi: Precisazione....

Inserito il 7 agosto 2007 17:01 da Alex De Petris in Angolo del Coach
Torna l'angolo di Claudio Pistolesi, con una precisazione su una sua presunta dichiarazione apparsa su Supertennis in questi giorni. Non e' la prima volta che mi trovo ad utilizzare il mio spazio su Tennisteen per precisare una mia posizione.  Quindi ancora un grazie a chi mi da questo spazio.  Questa volta devo precisare  alcune righe   virgolettate a me attribuite riportate su "Supertennis " del 7 luglio che ho letto solo ora. Le parole sono le seguenti: "Ovvio poi che alla federazione va riconosciuto il merito di aver investito: creare il club Italia é stata un ottima scelta perche' supporta i giocatori anche dal punto di vista economico"

Forse Angelo Mancuso, mio amico e ottimo giornalista, ha capito male o ha confuso le parole di qualcun altro (forse  quelle di Coppo, che e' ormai sempre molto vicino alla FIT ) con le mie. Se mi sono spiegato male  io e questo errore è frutto di un equivoco  ecco qui il mio pensiero al riguardo.
A me l'idea del  club Italia purtroppo non piace affatto e posso dirlo con cognizione di causa per esserci stato dentro diversi mesi l'anno scorso pensando che valesse la pena provare. Mi era sembrato nei primi mesi del 2006 che si potesse lavorare insieme. Sono stato poi  profondamente deluso dalla realtà per una serie di motivi. Quest'anno, pur avendone diritto a Wimbledon come coach di Sanguinetti ho voluto far risparmiare soldi pubblici rinunciando ai rimborsi di hotel e aereo . Premesso che per coppa Davis e Fed cup va fatto un discorso  a parte, la mia opinione è che  un tennista professionista debba scegliersi privatamente chi lo segue nei tornei  e cioè il  coach, il  preparatore fisico, il medico, il fisioterapista,  e non aver bisogno di "aiuti". Ovviamente gli " aiuti " non possono essere imposti  da nessuno e quindi chi si sente bene senza "aiuti " e fa affidamento solo sulle proprie forze ha  tutta la mia stima. Apprezzo molto chi sa dare un segnale di autonomia che è opportuno per chi ha ambizioni alte. Ad esempio un giocatore straordinario come Flavio Cipolla ha anche lui  cortesemente declinato l'invito del Team Italia al Roland Garros dove ha rappresentato l'Italia benissimo a testa alta sul Suzanne Lenglen al secondo turno contro Nadal. Non manca da parte mia però di certo il rispetto, comunque, per chi invece accetta questi aiuti economici.
Nella piena serenità di rapporti con tutti, e anche con la Fit , scrivo queste parole certo di essere in un paese democratico dove le opinioni  di tutte vengano rispettate e magari possano diventare un argomento di discussione per un miglioramento delle cose.
I tantissimi soldi  pubblici spesi per il Club Italia potrebbero essere spesi molto meglio e mi fa piacere che sento parlare bene della mia idea che ormai da quasi due  con i Presidenti del mio circolo dove ha sede la mia accademia, il Forum di Roma, da due anni sto suggerendo alla FIT : Moltiplicare i centri tecnici coinvolgendo nel settore tecnico le accademie più importanti e che hanno meritato questo coinvolgimento sul campo fornendo da anni  alle nazionali italiane  giocatori e  giocatrici ( ad esempio nella mia accademia è cresciuta tantissimo la Santangelo)  con cui ora si può parlare di un miglioramento di tutto il movimento. 
Il vero Team Italia siamo noi che da anni viaggiamo e cerchiamo di migliorare la presenza Italiana nei tornei che contano e ora stiamo crescendo anche come qualità di risultati. Emblematica la storia di Panajotti (che anni fa è sato sul punto di diventare il mio coach e peccato che non ando' in porto) grazie al lavoro del quale Francesca Schiavone ha schiantato la Francia , ( comunque brave tutte le ragazze). La condizione necessaria per l'unità vera del tennis italiano è il riconoscimento vero del lavoro svolto con i nostri tennisti di vertice.
 
Claudio Pistolesi