Claudio Pistolesi: "Convocazione di Simone in Davis insensata"

Inserito il 6 settembre 2008 23:49 da Matteo Veneri in Angolo del Coach
A Caldaro, prima del match di esibizione tra Andreas Seppi e Simone Bolelli, il collaboratore di Tennisteen Rudolf Meraner ha avuto l’occasione di fare qualche domanda al coach di Simone Bolelli, Claudio Pistolesi.

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Come giudica la stagione di Simone finora?
Come risultati è andato molte bene fino a Wimbledon, un po’ meno bene da Wimbledon fino a oggi. Come prestazione se dovessi dare un voto darei un otto. Anche se ultimamente ha perso delle partite al primo o secondo turno, ma ha giocato contro Wawrinka, Djokovic, Del Potro, quindi match difficili. Comunque qualche prestazione, pur avendo perso, era di alto livello. Tutto sommato sono molto contento della stagione di Simone.

Quali sono le cause di questo calo di risultati degli ultimi mesi?
È difficile essere sempre al 100%. Il calo è normale. Se fosse andato avanti come nella prima metà sarebbe nei top 20. Ogni giocatore ha dei periodi dove va meglio. Come coach però guardo più le prestazioni, perché anche se perdi qualche match, questo ti porta avanti e ti fa vincere. E la stagione non è finita, ci sono i tornei indoor, dove Simone si trova sempre bene.

Simone si è migliorato molto quest’anno, per esempio nella risposta, nei movimenti in campo. Dove si deve migliorare il prossimo anno?
Si, è migliorato un po’ su tutti gli aspetti. Il prossimo anno si deve migliorare soprattutto sui punti importanti, le palle break per esempio. Questo viene con l’esperienza, con la fiducia. Più si va avanti di livello più è importante giocare bene i punti importanti. Il lavoro sarà concentrato su questo aspetto.

Alla fine una domanda d’obbligo: Simone giocherà la Coppa Davis contro la Lettonia?
Sono contento che mi ha fatto questa domanda. Devo precisare alcune cose. La prima è che devo smentire chi ha detto che ho fatto pressione io a Simone di non giocare la Coppa Davis. La verità è che le decisioni vengono sempre presi insieme a Simone, alla sua famiglia e al suo manager. Non facciamo niente prima di parlare tutti insieme e di mettersi d’accordo. Questo è il nostro stile.
Ribadisco per quanto riguarda la Coppa Davis quello che è successo agli US Open. Molto prima delle convocazioni abbiamo chiesto una collaborazione come era successo con Volandri nell’occasione del incontro contro il Lussemburgo. Per cui d’accordo con la federazione speravamo che Simone non fosse convocato, perché era la nostra scelta tecnica di giocare a Bangkok e Tokyo. A sorpresa è venuta questa convocazione, di cui è difficile capire il senso. Perché sapevano benissimo, sia Palmieri che Barazzutti, che abbiamo scelto di andare a giocare in Asia. Quindi non capisco il senso sportivo di questo convocazione.
Non c’è altro da dire.

E adesso che cosa succederà?
Ma noi non abbiamo nient’altro da dire. Era importante fare queste precisazioni, nient’altro.

Grazie per la disponibilità