Massimo Sartori: "Andreas e' pronto"

Inserito il 16 marzo 2009 19:19 da Redazione in Angolo del Coach
Prima della partenza per gli Stati Uniti abbiamo incontrato Massimo Sartori, coach di Andreas Seppi, e abbiamo parlato con lui della tournee australiana e i tornei indoor.

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Intervista a cura di Rudolf Meraner.

Ciao Massimo, come hai visto Andreas in Australia?
Bene, bene, abbiamo lavorato tanto, perché a novembre e dicembre abbiamo fatto fatica a trovare continuità nel lavoro, per varie situazioni che si sono create. Mentre in Australia abbiamo lavorato tanto e bene. È stato un mese dove Andreas ha giocato un buonissimo tennis. La partita contro Federer agli Australian Open è stata la partita più bella che ha giocato nella trasferta australiana, a noi è piaciuto molto. Con calma adesso stiamo cercando di trovare il ritmo delle partite. Perché alla fine abbiamo fatto poche partite. I turni erano sempre molto duri, con delle partite che poteva perdere o vincere.

Peró contro Federer ha giocato bene.
Si, contro Federer ha giocato una partita ottima. Gli abbiamo chiesto di fare tre cose durante la partita e lui dal primo punto ha fatto quello che gli abbiamo chiesto. Ci è piaciuto tantissimo la partenza, in tutte le partite che ha giocato è partito bene. Durante i tre set ha tenuto una qualità medio-alta, ma standard per tutti tre set.

Mancava un millimetro per vincere il secondo set.
Si, li è stato sfortunato. La palla del setpoint è uscita di un millimetro. Però su quella palla ha spinto dall’inizio con una risposta aggressiva, e questo era una delle cose tecniche che abbiamo chiesto ad Andreas, cioè di spingere molto con la risposta dall’inizio. Comunque era sui suoi obiettivi.

Nel doppio con Simone Bolelli è arrivato ai quarti. In una prova del Grande Slam essere tra i primi otto al mondo – te lo aspettavi questo?
È un lavoro che è stato iniziato gia l’anno scorso, in coppia con Simone Bolelli e Claudio Pistolesi. Adesso i ragazzi sono abbastanza affiatati tra di loro e coscienti di valere molto di più. Vedo che le coppie che incontrano stanno molto più attente. Questo vuol dire che il livello del doppio di tutti e due si è alzato un bel po’. I risultati sul campo adesso sono più giusti.

Nei tornei indoor non è riuscito a trovare quel tennis che ha giocato contro Federer a Melbourne.
Abbiamo fatto una scelta tecnica sbagliata, quella di giocare a Zagabria. A Zagabria non aveva smaltito il fuso orario. Sarebbe stato meglio dare una settimana di recupero e incominciare a Rotterdam. A Rotterdam ha giocato un buonissimo match contro Murray, il livello è stato più o meno quello della partita contro Federer. In questo momento non ha la continuità delle vittorie in partite di seguito, questo è quello che manca in questo momento. Certamente dai tornei indoor ci aspettavamo di più, ma è anche vero che ha trovato al secondo turno Murray e Youhzny.

La partita contro Tursunov è stata una delle partite più brutte che ha giocato.
Si, non è stata una partita buona. Ma anche vero che noi avevamo chiesto la wild card e venerdì sera abbiamo chiamato ancora, ma non abbiamo avuto risposta. Allora ho detto ad Andreas: tre giorni di vacanza, puoi festeggiar il tuo compleanno. Alle undici del sabato il direttore del torneo mi ha chiamato e ci dava un’ora per decidere di andare a Dubai. Abbiamo deciso di andare e ci siamo detti: quello che viene viene. Andreas ha disdetto tutto e si è messo in macchina per prendere il volo. Andreas non era pronto per giocare.

Ho notato che Andreas non ha più degli alti e bassi in un match, ma gioca più o meno sempre sullo stesso livello.
Si, su questo abbiamo lavorato molto. Andreas sotto questo aspetto è cambiato molto dall’anno scorso. Adesso quando inizia una partita è più determinato, ha più controllo nella gestione della partita. Però adesso dobbiamo trovare la continuità nei tornei, giocare tre quattro partite di seguito. È un Seppi molto più forte, gestisce meglio le emozioni.

Però a fine 2008 nella graduatoria delle palle break break vinte era all’undicesimo posto. Quest’anno fa fatica a vincere le palle break.
Si, questo è vero. È una situazione diversa quest’anno. Si sente più forte, e quindi accetta un po’ meno che l’avversario lo batta. E questo gli mette un po’ più ansia dentro quando ha la possibilità di fare il break. Però questo è una fase transitoria, passerà, adesso Andreas è pronto, spinge di più con il servizio, è più aggressivo con la risposta, rischia di più, è pronto.