Fabio Massimo Maggi: la Spagna, l'eldorado del tennis

Inserito il 3 dicembre 2009 00:07 da Redazione in Angolo del Coach
ctcunit Abbiamo intervistato Fabio Massimo Maggi, un ex giocatore professionista numero 202 in singolo e numero 169 in doppio. Fabio ha aperto una sua Academy nei pressi di Barcellona, e ci parla del suo modo di vedere e di vivere il tennis, analizzando il tennis italiano.

Intervista di Antonello Zani.

Ospito molto volentieri, un ex pro n° 202 in singolo e n° 169 in doppio, molto conosciuto in Italia, Fabio Massimo Maggi, che ha aperto una sua Academy nei pressi di Barcellona.


D: Fabio, come stai?
R: Benone , grazie e complimenti per la nuova pagina Web è un’ottima iniziativa, molto interessante il vostro sito, veramente ben curato.

D: Un italiano che apre una Academy nella capitale mondiale del tennis...non è da tutti cimentarsi in una impresa del genere...quali sono state le difficoltà che hai incontrato?
R: Ho deciso di investire nel mio mondo, non ho trovato molte difficoltà, qui non esiste tanta politica  e di conseguenza persone come me, con un bagaglio tecnico e professionale elevato, possono lavorare in totale libertà senza nessun vincolo di sorta, la sola cosa difficile,  è stato iniziare da zero e senza l’aiuto di nessuno.

D: Fabio Fognini, Pennetta, Schiavone, e molti under 18 si sono trasferiti in Spagna...perchè molti pro e futuri pro vengono da voi, possiamo considerare la Spagna l'eldorado del tennis?
R: Domanda molto interessante, se mi permetti, continuerò a rispondere la stessa cosa che dicevo ai giornalisti quando ero giocatore. Una delle più grandi differenze tra la Spagna e L’Italia è la MENTALITÁ... ripeto la MENTALITA’, qui si vive , e si respira aria per professionisti..ti spiego..in Spagna non escono grandi giocatori dalle grandi Accademie molto conosciute da voi in Italia come tanti credono, qui esiste il metodo del gruppo privato...e  un ambiente che è molto professionale, un allenatore di tennis per esempio non fará mai la preparazione fisica ad un giocatore, perché c’é già uno specialista, ci sono dottori specialisti in tennis...ci sono specialisti psicologici..in definitiva per ogni campo il giocatore si confronta con un tecnico profondo conoscitore della materia di cui tratta.
Vuoi un altro esempio? Un giocatore di 16-17 anni potrebbe fare da sparring a un Tommy Robredo, sai come?? Chiamando direttamente il suo coach, e ciò accade sempre ...immaginati  in Italia se questo sia possibile ....molto probabilmente la politica interverrebbe per poter autorizzare un giocatore ad andare ad allenarsi con un Robredo...

In questo momento sto allenando nel mio gruppo privato due giovani atleti molto interessanti, Giovanni Griego 14 anni e Lisa Vallone 16 anni. Giovanni, romano di nascita, ha delle enormi potenzialità e da quando ha 14 anni, è presso la nostra struttura, lui e la sua famiglia, hanno fatto questa scelta, perché avevano capito che in Italia difficilmente lo avrebbero potuto aiutare..lui vuole diventare professionista e il mio Staff lo sta aiutando a crescere con una mentalità spagnola che è quella più affidabile per far sì che questo si possa realizzare. Lo stesso discorso vale anche per la ragazza che è anch’essa brava ma che sta lavorando per colmare alcune carenze del suo gioco. Se questo ragazzino fosse restato in Italia e avesse vinto qualche torneo semi-importante si sarebbe adagiato, e questo non lo avrebbe aiutato a crescere tecnicamente, precludendo in seguito l’accesso al professionismo, perché non avrebbe acquisito la giusta mentalità che serve per entrare nel mondo dei pro.

D: In Spagna ci sono moltissimi ex pro che si rimettono in gioco, allenando giovani talenti, come mai in Italia da noi non succede, e se succede sono rare eccezioni?
R: Bella domanda, ho sempre creduto che un ex- giocatore potesse aiutare moltissimo una federazione, un gruppo privato o il tennis in generale....per molti ex pro, l’aspetto economico e le comodità vengono in primis, nessuno vuole rischiare, e se decide di farlo ciò significa amare veramente il tennis. In Spagna, la maggioranza degli ex- giocatori come me , all’incirca l’80% sono tutti nell’ambiente del tennis...chi fa il manager, chi é in federazione, chi é allenatore, chi ha creato come me un circolo di tennis...Sarebbe interessante fare una ricerca mirata per vedere quanti ex-giocatori italiani abbiano fatto questa scelta rispetto agli ex pro spagnoli, ci sarebbero risultati sorprendenti..

D: Quali consigli vorresti dare ad un giovane under 25, che volesse intraprendere la carriera di coach?
R: Se non rischi a venticinque anni quando mai lo potrai fare?  Bisogna credere molto in se stessi, ma sopratutto bisogna imparare a osservare come lavorano i francesi, spagnoli, e americani. Ci vuole molta umiltà e passione, chi vuole fare il coach deve amare il tennis...deve essere  un “ammalato” di tennis....se no prima o poi non fará niente e perderà molta credibilità....Ti faccio un esempio...Rispettando la persona, il peggior allenatore che io abbia mai avuto è stato Claudio Mezzadri, dopo 3 mesi di lavoro sono scappato in Spagna , le sue idee e teorie erano vuote di passione tennistica ....mi ricordo che in Israele gli dissi chiaramente che secondo il mio punto di vista , non valeva come allenatore perché non era un appassionato e non sapeva trasmettere, infatti dopo 3 mesi abbandonò l’idea di allenare il gruppo che aveva a Milano e se ne tornò in Svizzera, a fare il commentatore televisivo... e ce ne sono tanti altri di esempi in Italia....

D: Ci vuoi parlare della tua creatura, della tua academy?
R: La mia creatura é nata “mentalmente” quando avevo 27-28 anni, mentre giocavo gli ultimi tornei Open in Italia (ndr Fabio Massimo Maggi ha terminato di giocare a trent'anni , con un record di 39 tornei vinti e 20 finali conquistate, 3 primi posti nella classifica italiana Open) e osservavo come funzionavano i circoli che ospitavano le varie competizioni, e dopo tanti anni dedicati al tennis, non volevo essere un semplice allenatore...ma ambivo a qualcosa che mi realizzasse. Ho rifiutato ottime offerte in Italia, che mi avrebbero permesso di vivere agiatamente, ma io volevo  rischiare, e volevo lavorare con la mia testa, con i miei errori, così a 27 anni mentre giocavo ancora Open, ho acquistato con il mio socio e amico Gustavo Ordóñez una società, che gestiva un circolo bellissimo a 400m dal mare, a circa 40 km da Barcellona. Questo circolo era completamente abbandonato...e di conseguenza siamo partiti da zero...Mi ricordo che la mia vita negli ultimi 3 anni dai 27 ai 30...é stata durissima, io giocavo normalmente mercoledì o giovedì essendo testa di serie negli Open, di solito ero tra i candidati ad arrivare in finale, giocavo la domenica , prenotavo lo stesso aereo che mi portava via Roma a Barcellona atterrando alle 23:30, di conseguenza arrivavo a casa tardi e il giorno dopo alle 8 stavo già lavorando nella gestione di questo nuovo centro...e restavo in Spagna fino al mercoledì mattina o giovedì, in maniera da potermi dividere tra il mio lavoro in Academy e i tornei italiani. Tutto questo fino a trent'anni e poi ho preferito terminare. Ha ventotto anni, sono diventato Presidente della nuova società Club Sport Tennis Cu nit (www.ctcunit.com) , siamo partiti con una piccola scuola...ora siamo tra le migliore Accademie della Catalunia in soli 5 anni... ne abbiamo fatta di strada. La mia “creatura” é relativamente giovane, nata cinque anni fa...ed è cresciuta gradatamente in maniera esponenziale.

D: La nostra rubrica è seguita da moltissimi genitori, i quali vorrebbero avere la possibilità di potere fare un'esperienza ai loro figli all'estero, ma purtroppo a causa della crisi, i budget sono limitati.......è così impossibile passare un anno in una accademia spagnola? Qualche consiglio, essendo parte in causa?
R: Conosco molti genitori italiani che preferiscono spendere una “barca” di soldi pur di andare a giocare presso le accademie dai nomi più altisonanti che ci sono qui a Barcellona e nel resto della spagna, solo per una questione d'immagine. La mia Academy non si avvale del marketing (ne vuole averlo), noi siamo una “anti”Accademia..Noi abbiamo pochi giocatori, non vogliamo diventare più grandi , e sai perché ? Perché non vogliamo prendere in giro un genitore..sinceramente non ne abbiamo bisogno, personalmente ho rimandato a casa giocatori giovani italiani che mi hanno deluso e che non seguivano e rispettavano le nostre condizioni, io sono un vero credente della disciplina e dell’ordine....e come puoi capire, se avessi 100 ragazzi che provengono da tutte le parti del mondo, la cosa sarebbe ingestibile e non daremmo mai un buon servizio..dunque pochi giocatori per pochi allenatori, e io mi occupo dei loro programmi e di tutto quanto fa parte della loro vita in Spagna, ti immagini se dovessi occuparmi di 100 ragazzi!

Purtroppo molti genitori lasciano i loro figli pensando che in queste mega accademie  siano le migliori nel panorama tennistico spagnolo....e non sanno neanche la 4ª parte della verità, io ti posso assicurare che di 40 allenatori che può avere una di queste Accademie internazionali , io conosco e apprezzo dal punto di vista professionale a 5/6 di loro, tutti gli altri non so neanche da dove provengono e quanta qualità ed esperienza abbiano, non li conosco, mai sentiti nominare.......mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda, ora le porgo io a te due domande.....ma da queste “macro accademie” quanti giocatori forti e riconosciuti sono stati tirati fuori dalle mani di questi allenatori?? E una 2ª domanda...quanti alunni spagnoli si allenano in queste grandi e prestigiose accademie???
Un’ altro aspetto che hai citato sono i soldi, conosco il mercato attuale di queste grandi Accademie ed è insostenibile.....solo un privilegiato potrebbe andare a giocare da loro....Noi siamo piccoli ma onesti... e preferiamo così, alla quantità preferiamo la qualità.

D: In Italia ultimamente il tennis sta tirando moltissimo, scuole sat a pieno regime, vendita esponenziale di telai e palline, il prodotto tennis sembra sempre più in crescita, eppure il sistema scolastico non aiuta....una tua riflessione....
R: Qui dovrebbe intervenire la famosa “politica sportiva” italiana raggiungendo accordi con tutti i Comuni italiani, sovvenzionando materiale sportivo in questi centri e sopratutto attivando accordi per ogni comune italiano e appoggiando nei circoli vicini le iniziative che si possono fare. Io ho creato per la FCT( federazione catalana di tennis) vari modelli di gestione per attivare di più il tennis, da noi va molto bene , ma abbiamo il problema che il PADEL sta muovendo molta massa del tennis in quella direzione e spesso per questa disciplina si devono sacrificare molti campi da tennis come avviene in Italia per il calcetto. Tornando al fatto scolastico per me é importante che si applichino un accordi con le scuole e la FIT....é indiscutibile che aiuterebbe a creare nuovi campioni, infatti l’ultimo top 10 è stato Barazzutti oltre 30 anni fa.

D: Ci puoi fare due nomi di giovani che secondo te possono diventare delle nuove Star del tennis mondiale?
R: Indipendentemente da infortuni e altri fattori che potrebbero distruggere la carriera di un giovane con talento, Boluda e Javier Martí hanno buone potenzialità per la Spagna ma occhio ai francesi, che sfornano ottimi giocatori a getto continuo.

Augurandoti di riuscire a sfornare un futuro top 10 italiano dalla tua academy, ti ringrazio per la tua disponibilità e per aver portato un pezzo d’Italia, cuore della Spagna tennistica.

 

                                             Antonello Zani – Tennis Teen