Il tennis italiano

Inserito il 26 febbraio 2006 03:19 da Alex De Petris in Angolo del Coach
A distanza di alcuni mesi torna la rubrica scritta da uno dei coach più importanti del panorama italiano ed internazionale Claudio Pistolesi. Claudio allenatore di Davide Sanguinetti e da poche settimane anche di uno dei giovani più promettenti del tennis azzurro Simone Bolelli ci confida le sue impressioni sul tennis italiano:
Due mesi di 2006 ci hanno gia' dato segnali importanti nella evidente crescita del tennis italiano.
In campo maschile la finale di Volandri a Doha bissata poi a Buenos Aires,un Andreas Seppi che mette ormai paura a chiunque nel mondo, il continuo progredire verso i livelli che gli competono di Starace, i risultati di primo livello sempre piu' frequenti di Bracciali ,le conferme dell'infinito Sanguinetti, i progressi dei giovani Fognini e Bolelli, piu' una serie di risultati molto interessanti di giocatori ai quali di certo non e' precluso il traguardo dei famigerati "top 100 " alla fine dell'anno come Luzzi, Galvani, Lorenzi, Stoppini, Aldi e mi scuso con coloro che non ho nominato qui ma che sicuramente sono degni di grande attenzione. Non sto anche a ripetere in campo femminile tutti i risultati di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta perche' ormai fanno parte del top tennis femminile mondiale in pianta stabile e contiunuano a migliorare. Ma il risultato piu' importante in prospettiva di quest'anno del nostro tennis a mio parere e' la vittoria della Santangelo a Bangalore in India. So che mi si potrebbe contestare questa affermazione perchè ha vinto senza giocare la semifinale e l'unica giocatrice di livello che ha battuto è la Kostanic in finale. Pero' mi sento di smentire quelli che dicono che è come se avesse vinto un challenger per un motivo molto semplice: la Santangelo gioca benissimo all'attacco! Come coach guardo sempre la qualita' del gioco e ho visto giocare la tennista di Latina all'Australian open notando alcuni aspetti tecnici di altissimo livello.Questo torneo vinto, anche se di scarso spessore  tra le avversarie battute, potrebbe darle la giusta fiducia.
Per prima cosa la Santangelo conosce perfettamente le tecniche di avvicinamento alla rete e sa entrare nel campo facendo in modo di essere lei ad andare verso la palla e non viceversa come spesso succede nel tennis femminile. Poi , una volta a rete, ha una solidita' del polso proprio di chi ha imparato tardi a giocare a rete ma che ha fatto suoi alcuni concetti che ha assorbito dal coach che glieli ha insegnati ( ad esempio la posizione della racchetta a seconda se la palla e' alta o bassa) e l'immediata esecuzione dello split step dopo ogni volèe. Ha trovato una splendida fluidita' nel movimento del servizio grazie ad uno slancio che alcuni anni fa ( me la ricordo al torneo di Fano 4 o 5 anni fa ) era completamente latitante. E' consapevole inoltre dell'importanza di essere con i piedi vicini alla riga quando è a fondo campo ed e' particolarmete attenta quando c'è da accellerare i tempi sulla prima palla dopo il servizio rimanendo bassa ( si vede che si allena con esercizi specifici per questa situazione ). E sopratutto, e qui siamo quasi nel campo dei miracoli, ha una grande fiducia in se stessa nonostante gli evidenti limiti di spostamento, mascherati come meglio non si potrebbe da quel fenomeno di preparatore atletico di Marco Panichi (benedetto il giorno che ha avuto la possibilita' di lasciare il corpo delle guardie forestali per dedicarsi al tennis) e la sfiducia completa nel suo tennis che aveva alcuni anni fa. Insomma si vede che è stato fatto un lavoro straordinario per costruirla come giocatrice d'attacco. Con questo gioco costruito sta macinando risultati sempre piu' prestigiosi e migliorando alla grande il suo conto in banca. Il messaggio che raccolgo da lei come cronista e' legato ad una sua intervista di due anni fa in cui diceva chiaramente di puntare a vincere Wimbledon. Io credo sia effettivamente possibile e azzardo il pronostico per cui il nostro tennis potra' a breve vedere un nome italiano nel libro d'oro dei " Champioships " , evento mai accaduto prima . Al massimo c'è stata la semifinale di Pietrangeli. Sull'erba il suo gioco d'attacco, messo insieme in mesi di allenamenti di qualita' straordinaria. Immagino che Giampaolo Coppo sia l'artefice di questo capolavoro tennistico assoluto e quindi vanno  i piu' sinceri complimenti a un collega dal quale spero di carpire qualche segreto sul come si fa un lavoro tecnico di cosi' eccelso livello. E poi la Santangelo ha dimostrato che quando si mette in testa che vuole qualcosa passa sopra a tutto cio' che è sulla sua strada come un trattore simile a quelli delle sane valli montane in cui è cresciuta. So di essermi sbilanciato in un pronostico cosi' ardito ma lo faccio di tutto cuore per una tennista così pura nella sua onestà e sincerita'dei suoi comortamenti e con le qualita' tecniche qui descritte. La Santangelo merita questo e altro.

Claudio Pistolesi