Atp squalifica anche Starace e Bracciali

Inserito il 22 dicembre 2007 12:14 da Redazione in ATP Tour
Dopo giorni in cui si sono susseguite continue voci, è arrivata la conferma delle squalifiche anche per Potito Starace e Daniele Bracciali: il primo dovrà stare lontano dai campi di gioco per sei settimane e pagare 30,000$ di ammenda, mentre per Bracciali la pena è di ben tre mesi, con 20,000$ di multa.

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Dopo varie settimane in cui correvano solo voci, nella tarda serata di ieri è arrivata l'ufficialità della squalifica di due nostri rappresentanti, Potito Starace e Daniele Bracciali, sospesi dalla commissione anti-corruzione dell'Atp per aver scommesso su degli incontri di tennis. Per evitare condanne maggiori, sia il campano che il toscano, tramite il team di avvocati dell'accademia Blue-Team, hanno avanzato una proposta di patteggiamento, che gli ha portati davanti al giudice, il quale ha inflitto sei settimane di sospensione al primo giocatore d'Italia con un'ammenda di 30,000$, e ben tre mesi di stop a Daniele Bracciali con 20,000$ di multa: le due squalifiche avranno effetto dal 31 Dicembre, ossia dalla data d'inizio della stagione tennistica 2008. Questo sta a significare che Starace potrà tornare sui campi da gioco per la tourneè sudamericana sulla terra rossa, mentre Bracciali potrà tranquillamente sottoporsi all'operazione alla spalla destra, per poi tornare dopo la riabilitazione inp rimavera.

Entrando nello specifico, così come già accaduto per Alessio Di Mauro, si tratta di scommesse effetuate su alcuni siti internet con i propri dati anagrafici: Starace è stato sospeso per aver fatto cinque giocatore per un totale di circa 90€, mentre le scommesse di Bracciali risalgono a due/tre stagioni or sono, ed arrivano fino ai 250€ circa.

“Ho deciso di patteggiare – spiega Starace al sito della federazione italiana tennis – perché con questa spada di Damocle sulla testa non avrei certo potuto giocare bene negli Open d’Australia. Invece così rientrerò a febbraio con la voglia di spaccare il mondo. Però adesso voglio vedere che cosa faranno agli altri indagati. Voglio che paghino tutti con la stessa pesantezza che hanno riservato a noi italiani. E’ uno schifo. Ci hanno massacrati senza che questo risolva il problema vero, le partite vendute. Ci hanno dato pene pazzesche se penso a quelle che in passato hanno dato a chi faceva uso di doping. L’ATP non sa dove sbattere la testa. E’ tutta una buffonata. Chi dirige la nostra associazione dovrebbe rispettare il lavoro dei giocatori per bene e gestire i problemi con serietà”.

“Eravamo quelli sacrificabili, ecco perché se la sono presa con noi – aggiunge Bracciali – Non siamo campioni e non contiamo ad alto livello. Ma non posso credere che a fare qualche scommessina siamo stati soltanto noi italiani. Tra l’altro, il regolamento dell’ATP si presta a duemila interpretazioni sulla regola che ‘non bisogna scommettere sul tennis’. E poi se avessi voluto fare il furbo non avrei certo scommesso col mio nome”.

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