Intervista a... Alberto Giraudo

Inserito il 18 aprile 2007 17:15 da Redazione in Interviste
Un talento che potrebbe emergere nel panorama tennistico italiano è quello diAlberto Giraudo, il 24enne torinese, attualmente numero 578 del ranking ATP. Il nostro Antonello Zani ci da la possibilità di conoscerlo meglio.

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Mi trovo presso il centro Stradivari di Cremona dove si sta disputando un future dotato di un montepremi di 15000$ e sono in compagnia di Alberto Girando, a poche ore dal suo debutto nel main draw contro il transalpino Antony Dupuis.

D: Dopo l’exploit nel future di Trento da te vinto l’anno scorso, molti fra gli addetti ai lavori pensavano che la tua carriera sarebbe decollata definitivamente, poiché sei sempre stato considerato uno dei giocatori italiani di maggior talento (soprattutto adatto alle superfici veloci), ma purtroppo questo salto di qualità non è avvenuto, quali sono i motivi che ti hanno frenato?

R: Probabilmente questa vittoria inaspettata, tutto è arrivato troppo velocemente, ho poi conseguito dei risultati altalenanti, che non mi hanno permesso di salire ulteriormente in classifica: ciò mi ha un po’ penalizzato. Quest’anno invece sto vivendo una stagione fatta di risultati più continui e questo mi permette d'essere fiducioso per il futuro.

D: Le tue superfici sono gli hard courts, eppure hai giocato moltissimo sulla terra, la tua programmazione da questo punto di vista è stata abbastanza deficitaria, non credi che una programmazione diversa soprattutto tornei giocati all’estero alla ricerca di superfici a te più congeniali, ti avrebbe permesso di salire più rapidamente in classifica?

R: Si, sicuramente hai ragione, infatti quest’anno ho prediletto tornei sulle superfici veloci, anche se qualche partita con un pizzico di fortuna in più l’avrei potuta portare a casa. Ho fatto una semi, un quarto di finale, due secondi turni, ed in futuro cercherò di raccogliere qualche punto pesante in terra francese dove ci sono molti futures e challenger che si giocano sul veloce.

D: Alberto, sei un giocatore che gli organizzatori non hanno spesso premiato con wild card per il main draw, a differenza di altri, questo ti ha pesato?

R: Le wild card credo che ogni giocatore se le debba guadagnare a forza di risultati e prestazioni positive, io ho ricevuto pochi inviti perché probabilmente non ho mai dato continuità ai miei risultati, comunque non ne faccio un problema, ma anzi uno stimolo a cercare di fare sempre meglio. (ndr dopo pochi minuti squilla il cellulare di Giraudo al quale viene comunicato l’invito degli organizzatori del future di Padova, attraverso una wild card per il main draw).

D: In questo future sei partito dalle quali, che hai brillantemente superato, ma sei stato sfortunatissimo ad incontrare Antony Dupuis al 1° turno, transalpino trentaquattrenne vincitore del torneo atp di Milano, e proveniente dal future francese appena vinto, con attuale classifica 406 atp. Giocare contro un avversario così blasonato, come può essere considerato il francese, ti condizionerà oppure scenderai in campo come se incontrassi un giocatore qualunque?

R: Sicuramente l’approccio non è come quando incontro un avversario qualsiasi. Non parto certo battuto, considerando il fatto che ha appena vinto un future in Francia e potrebbe risentirne dei cinque incontri di fila disputati.

D: Problema sponsor, i giocatori del tuo livello, hanno sempre difficoltà a reperire sponsor, in questo ambito come sei messo, se non ricordo male sei uno dei pochissimi giocatori italiani ad essere griffato Nike?

R: Reperire sponsor è difficilissimo. Se non ottieni risultati di rilievo, nessuno ti nota. Grazie ai campionati a squadre francese e tedesco, riesco ad auto-finanziarmi la stagione. Per quanto concerne la Nike, fino all’anno scorso ero rifornito da loro, quest’anno hanno deciso di terminare la collaborazione tecnica con me, ed io sono passato all’Asics, azienda che ringrazio per il supporto tecnico che mi sta fornendo. Ed oltre a questa azienda, devo ringraziare anche Carlo Guccero presso le Pleiadi di Torino per il suo costante aiuto.

D: Parlando di ranking, l’obiettivo di fine hanno di Alberto Giraudo?

R: Per fine hanno avrei come obiettivo quello di entrare nel tennis che permette di giocare le quali dei grandi slam, e se voglio avere la possibilità a gennaio 2008 di partecipare agli Australian Open, devo chiudere intorno alla 250 posizione mondiale.

D: Vedo che sei accompagnato da una persona che non conosco, scusa la mia curiosità ma chi è?

R: A settembre del 2006, ho deciso di intraprendere una nuova strada, affidandomi alle cure del mio nuovo allenatore Alfredo Centamo che mi accompagna, un coach che crede nel progetto “Giraudo” e che mi sta supportando al 100%.

D: Allora ne approfitto, per conoscerlo meglio e per dargli l’oppurtunità di farsi conoscere ai ns utenti. Alfredo Centamo, il nuovo allenatore di Giraudo, noto che sei un coach giovane, com’è che ti trovi ad allenare un giocatore come Alberto?

R: Questa è la mia prima esperienza con un giocatore professionista. Sono laureando in psicologia presso l’Università di Torino, e sto lavorando con Alberto soprattutto sotto l’aspetto mentale, e non posso che ringraziare Alberto, per l’opportunità che mi ha concesso di collaborare con lui.

D: Alberto Castellani uno dei più noti coach italiani, che ho avuto il piacere di intervistare, crede molto nel progetto di mental trainer, cosa che non tutti i coach sviluppano, vuoi parlarmi del tuo lavoro sotto questo aspetto?

R: L’aspetto mentale per un giocatore professionistico è fondamentale, soprattutto se si vuole giocare ad alto livello, le pressioni a cui un giocatore è sottoposto, sono fortissime. L’incontro di tennis dura circa due ore, e nelle restanti ventidue si deve costruire la base che ti consente di affrontare al meglio il successivo match. L’aspetto mentale in uno sport come il tennis è di basilare importanza, si cambia ogni settimana condizione ambientale, palline, superficie, cibo, lingua, di settimana in settimana la condizione fisica di un giocatore non è sempre la stessa, si hanno dei picchi di forma e non, la fiducia può venire a mancare nei momenti difficili ed io ho il compito di colmare questi gap.

D: Qual’è l’aspetto positivo e l’aspetto negativo di Alberto?

R: La sua qualità più grande è il talento immenso che Alberto ha ,è una dote naturale, l’importante è saperla poi incanalare. L’aspetto negativo di Giraudo è la sua non continuità, non è un giocatore continuo e questo lo penalizza non poco. Il mio lavoro è quello di permettere ad Alberto di trovare quella continuità che è il lasciapassare per progredire in classifica.

Ringraziando Alberto ed il suo coach per la gentile intervista concessa, colgo l’occasione per fare ad entrambi il più grande in bocca al lupo per i prossimi impegni futuri.


Antonello Zani

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