Intervista esclusiva a Filippo Volandri

Inserito il 20 agosto 2008 11:04 da Redazione in Interviste
Impegnato, da testa di serie numero due, nel challenger di Manerbio, ne abbiamo approfittato per una lunga chiacchierata con Filippo Volandri, che ci parla del suo infortunio e dei suoi mesi difficili, per poi arrivare ai successi di San Marino e Cordenons.

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Sono in compagnia di Filippo Volandri, testa di serie numero due al Challenger di Manerbio, che gentilmente ci ha rilasciato una sua intervista in esclusiva.

D: Hai avuto una stagione difficile quest’anno, partendo da Roma dove hai perso da Nicolas Lapentti fino a Bastad dove hai inanellato la settima sconfitta consecutiva con Ervin Eleskovic n° 500 del mondo, passando per Umag con la vittoria sofferta su Cipolla e la sconfitta con Fognini, ed arrivando poi alle vittorie di san Marino e Cordenons. Stagione veramente complicata fatta di risultati negativi sulla tua superficie preferita, ma che hai poi saputo raddrizzare quando tutti pensavano a un Volandri fuori dai top 100 .
R: Purtroppo il problema di cartilagine al ginocchio mi ha penalizzato non poco, non escludevo perfino di farmi operare, cosa che fortunatamente non è successa, e grazie ai medici di Milan Lab, sto ritrovando piano piano la condizione. Non sono assolutamente al 100% ma sono sulla buona strada. Prima avevo un’autonomia di un'ora, adesso riesco a tenere anche due ore e mezza, e nel mio tennis la tenuta fisica è basilare.

D: La tua classifica ne ha risentito in quanto i risultati migliori gli hai ottenuti sulla terra rossa, anche se molti addetti ai lavori compreso il tuo allenatore sono del parere che tu possa giocare bene anche sul cemento out door.
R: Io sono nato e cresciuto sulla terra rossa, i primi campi in cemento gli ho visti quando avevo diciassette anni, di conseguenza ho perso molto della preparazione su queste superfici e certi automatismi è difficile acquisirli poi successivamente. Purtroppo ho sempre avuto problemi fisici, e non sono mai riuscito a giocare una stagione intera e credo che questo mi abbia penalizzato non poco.

D: A Umag sei ritornato alla vittoria con Cipolla e poi hai perso con un periodico 6-4 da Fabio Fognini. Alcuni hanno letto con questa sconfitta un passaggio di consegne con il giocatore ligure.
R: Se sono in forma e il fisico non mi tradisce rispetto tutti, ma non ho paura di nessuno sulla terra, che considero un po’ casa mia. Ho incontrato Fognini in un momento particolare, io ero reduce da sette sconfitte consecutive, e lui aveva appena vinto il challenger di Torino, era in fiducia, io avevo avuto grossissimi problemi fisici, la sconfitta di Torino con Kukushkin mi aveva lasciato alquanto perplesso, sicuramente il Volandri di san Marino e Cordenons non è il Volandri di Umag e Bastad. Ho solo ventisei anni e se fossi finito adesso, ci sarebbe molto ma molto da preoccuparsi.

D: Filippo, tu sei uno dei pochissimi giocatori del circuito che ha un sodalizio decennale con il proprio coach, un binomio vincente che ti ha portato nei primi 27 del mondo….
R: Fanucci è stato il mio allenatore fin dall’inizio, con lui ho ottenuto risultati incredibili che nessuno si poteva mai immaginare. Adesso lui è sempre il mio punto di riferimento, anche se si è aggiunto Antonio Padovani, il quale sta cercando di farmi fare qualcosa di nuovo per cercare di rendere il mio gioco sempre ostico per gli avversari.

D: Per molti anni sei stato l’uomo immagine della Tacchini, ora sei l’uomo immagine di Armani, un brand planetario, che effetto fa essere legato ad un marchio così prestigioso? E com'è nato questo sodalizio?
R: Con Tacchini negli ultimi tempi avevo avuto dei problemi. Armani, voleva investire nel tennis ed ha deciso di puntare su di me. Quest’anno non è stato positivissimo per me a livello di risultati, ma se Giorgio Armani mi ha scelto, credo che abbia fiducia in me e spero di ripagarlo ottenendo risultati importanti.

D: I tuoi programmi per i prossimi mesi, si ventilava l’ipotesi del circuito sud-americano per ottobre, cosa ci puoi dire in proposito?
R: Sicuramente eviterò tutti i tornei sul cemento, posso giocare solo sulla terra rossa in questo momento, ho chiesto la wild card a Bucarest, dove in passato ho fatto finale e semi-finale, nel caso non me la concedessero, giocherò le qualificazioni.

D: Ti ringrazio di questa intervista in esclusiva per gli utenti di www.tennisteen.it, e se vuoi dire qualcosa ai tanti tifosi che hai……
R: Non posso che ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini in questi momenti difficili, e invece per chi non lo è stato spero di dimostrare ancora di più il mio valore in futuro.

E con questa battuta, salutiamo il nostro Filippo Volandri, sperando che il periodo negativo sia definitivamente superato.

Antonello Zani - Tennisteen

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