Intervista a Da Col

Inserito il 24 agosto 2008 18:09 da Giuseppe Anselmo in Interviste
Passato, presente e futuro di uno dei giocatori piu' esperti del panorama italiano: Alessandro Da Col.

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Ciao Alessandro, sei tornato da poco da una tournèe negli USA, com’è andata questa trasferta?

Beh, per quanto riguarda il tennis, abbastanza male. In singolo non ho fatto neanche un punto in 7 settimane, e sono riuscito a giocare solo 4 settimane. I tornei quest’anno hanno chiuso molto forte rispetto agli altri anni, quindi in 3 tornei sono rimasto fuori. Per il resto, a me l’America piace molto, anche perche’ posso giocare sul cemento, i tornei sono organizzati bene, gli americani sono molto bravi ed ospitali  e si gioca sul veloce. Alla fine sono stato bene, a parte il tennis, ed ho visto delle belle città, mi sono divertito.

Era la prima volta negli USA?
Ci sono stato anche l’anno scorso ed avevo fatto piu’ o meno gli stessi tornei ed i 4 tornei di quest’anno sono gli stessi che ho giocato l’anno scorso. Quest’anno un po’ di rammarico per non aver potuto giocare gli ATP, sono rimasto fuori di uno da Cincinnati, mentre a Los Angeles e Washington c’era un entry molto forte per via delle Olimpiadi, peccato. L’anno scorso non c’erano...

Negli USA sei andato con Stoppini, con il quale avete vinto il torneo di Lexington. Viaggiate spesso assieme? Avete giocato anche altri tornei in precedenza?
Si, io e Andrea ci troviamo abbastanza bene a livello personale, siamo abbastanza amici e dopo un periodo di stop abbiamo ripreso a girare insieme, a frequentarci e quindi se possiamo facciamo i tornei insieme. In doppio con lui mi trovo bene, questo è il secondo torneo che vinciamo, dopo quello di Cordenos l’anno scorso…direi che ci divertiamo, abbiamo vinto anche con un paio di coppie discrete, e la vittoria è stata una piacevole parentesi in queste 7 settimane di brutte esperienze tennistiche

Vi allenate assieme?
No, per ora no. Lui si allena a Cividino ed io mi alleno a Milano 2, insieme ad un altro ragazzo, un 2.4. Vedremo magari da quest’inverno, ci sono molti giocatori che sono alla ricerca di una sistemazione, se riuscissimo ad unirci e a fare un bel gruppo, non sarebbe male.

Quindi adesso sei alla ricerca di un coach, o no?
No, il coach ora non è la cosa che piu’ mi preme, ho 30 anni, ed un po’ di coach li ho girati, un po’ di esperienza penso di averla e purtroppo non è facile trovare una persona adatta alle tue caratteristiche, una persona che abbia voglia di seguirti e di stare in giro tanto, perché seguire noi è un lavoro duro, devi stare in giro tanto tempo e guadagni poco, capisco che stare in un circolo sia molto piu’ redditizio e tranquillo, ti risparmi tanti problemi, quindi….il coach non è una cosa fondamentale, il gruppo ci sarebbe, poi il resto ce l’ho: un preparatore atletico molto bravo ed uno psicologo, quindi sto bene.

Prediligi molto le superfici veloci, però in Italia si gioca quasi esclusivamente sulla terra rossa. Come ti è nata questa predisposizione? Questo ti ha condizionato in qualche modo?
Come predisposizione, io preferisco giocare d’attacco se posso, quindi prediligo il cemento. La terra, non posso dire che la disdegno, anzi, probabilmente i miei migliori risultati sono arrivati lì, e comunque nascendo in Europa devi abituarti a giocare sulla terra, quindi alla fine se dovessi per forza scegliere una superficie direi cemento, però  non mi dispiace neanche la terra rossa.

Da giovane non hai giocato per quasi 2 anni, hai avuto un problema al cuore. Questa esperienza ti ha condizionato anche dal punto di vista mentale?
Beh, sicuramente è stata un’esperienza, ed in qualche maniera mi ha condizionato, ci sono stati dei lati anche positivi. Si è trattato di scegliere tra fare l’operazione o smettere di giocare a tennis, ed io in quel momento non ho avuto dubbi. Comunque, alla fine penso che non mi abbia piu’ di tanto ostacolato, ho continuato a giocare, ho perso due anni in un momento importante, però, insomma, ho 30 anni, sto ancora giocando, fisicamente sono integro e sto bene. Se volessi potrei continuare fino a 35 senza problemi, quindi…direi che alla fine è stato meglio così, che abbiano scoperto il problema che comunque non era grave, però nel futuro mi avrebbe potuto dare problemi. Adesso è tutto apposto, sto bene ed io la mia esperienza l’ho vissuta senza problemi e senza traumi.

I tuoi programmi per questa stagione e per il prossimo anno?
Adesso giocherò Como, Genova e Todi. Proverò a giocare anche il doppio piu’ seriamente rispetto agli altri anni quando lo giocavo per divertirmi, e provero’ a prendere un po’ di punti in singolo, visto che ormai è da Giugno che non ne metto nella classifica e per il prossimo anno, trovare  un gruppo con cui allenarsi sarebbe gia’ un bel passo avanti. Ad inizio stagione proverò a giocare ancora il singolo, e poi vedremo come va.

Non hai abbandonato dopo il problema al cuore, stai ancora giocando quindi mi pare di capire che per te sia molto importante. Dopo l’attività agonistica, ti piacerebbe rimanere ancora nel mondo del tennis, o cambiare totalmente stile di vita?
Questa è una bella domanda…sicuramente non mi piacerebbe fare il maestro di tennis in un circolo, posso dire di essere particolare, di non andare d’accordo con molte persone perche’ hanno certi punti di vista, e quindi se dovessi decidere di lavorare in un circolo, questo no. Mi piacerebbe probabilmente allenare dei giocatori, o comunque dei ragazzi che vorrebbero provare a giocare. Mi piacerebbe anche lavorare per delle ditte nel mondo del tennis, però questo non esclude cambiare del tutto vita. Il tennis è uno sport che amo e che mi piace molto, ma non devo esser per forza legato ad esso.

Qui ad Este, invece, sei in finale di doppio, mentre in singolare sei uscito al primo turno (6-3 5-7 0-6 con Beninca’)
Si, in singolare è andata “così, così”, sono arrivato dall’America Venerdì, ed ho fatto fatica a recuperare il fusorario. I primi 3 giorni praticamente non riuscivo a dormire, e Martedì quando ho giocato il singolo, sul 3-3 al secondo set avevo gia’ i crampi e, insomma, questo ha un po’ influito sulla prestazione. In doppio siamo stati fortunati, a parte il primo turno con Bai/Xu in cui io ero ancora reduce dai crampi, perché ho dovuto giocare dopo un’ora e mezza…poi il secondo turno è stato agevole, ed oggi abbiamo una partita discreta (vinta poi su Marfia/Beninca per 6-1 6-0, ndr), vediamo un po’ come va. Con Luca è la prima volta che giochiamo insieme ed io mi trovo bene, è un ragazzo simpatico, che alla fine è quello che conta. Il doppio comunque è divertimento.

Qui ad Este è la tua prima partecipazione, o hai giocato altre volte? Come ti trovi?
Ad Este è il primo anno, sicuramente un bel torneo, peccato che ci sia stato forse un po’ troppo caldo, anche perché qui il pomeriggio non si riesce a giocare con meno di 35-36 gradi, però la gente qui è molto ospitale, si sta bene ed a me è piaciuto molto come torneo.


Grazie Alessandro
Grazie a Te!


Intervista a cura di Giuseppe Anselmo

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