Andreas Seppi: "Vi racconto gli ultimi miei tre mesi."

Inserito il 4 ottobre 2008 15:53 da Rudolf Meraner in Interviste
In un'intervista realizzata per noi da Rudolf Meraner, ecco Andreas Seppi che ci racconta gli ultimi suoi tre mesi in giro per il mondo.

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Sei stato prima in America, poi in Cina, dopo di nuovo negli Stati Uniti. Sei soddisfatto dei tornei sul cemento?
Sono abbastanza soddisfatto, ho avuto dei buoni risultati, terzo turno a Cincinnati e agli US Open, quarti di finale a New Haven. Ho giocato un paio di match su livello molto alto, posso essere contento.

Raccontaci delle olimpiadi di Pechino. È stato un torneo come tutti gli altri?
No, è stato qualcosa di particolare: stare con gli atleti di altri sport, la cerimonia inaugurale. Questi sono stati momenti bellissimi, però quando sono entrato sul campo di tennis, tutto era come in altri tornei.

Ti è dispiaciuto che Massimo e Lisa (Sartori, coach e preparatrice atletica, ndr) non potevano esserci?
Si, certamente. Proprio in uno dei tornei più importanti non c’era il proprio coach, mi dispiace soprattutto per loro, perché le olimpiadi si disputano solo ogni quattro anni e tutta l’atmosfera è particolare.

Se facciamo un confronto: Alex Schwazer a Pechino senza il suo allenatore Damilano sarebbe una cosa impensabile.
Si, impensabile. Poi per due anni nel tennis si è parlato di Club Italia, hanno speso tanti soldi, anche per gli allenatori, che potessero seguire i giocatori. Ma poi alle fine, al torneo stesso, hanno detto niente coach, strana cosa, anche perché quasi tutti gli altri tennisti erano con il loro allenatore.

New Haven è stato un torneo particolare: prima il campionato italiano, poi la sconfitta contro Gregorc.
Si, siccome in Italia non c’è più il campionato abbiamo deciso di farlo a New Haven. E' stato strano che tutti i quattro tennisti italiani sono finiti nello stesso quarto. Contro Starace non è stato un match bellissimo, perché tutti e due eravamo stanchi ancora dalla trasferta in Cina, ma ho dato tutto e ho vinto al terzo set. Contro Fognini ho giocato un po’ meglio, però la mia condizione fisica non era ottimale, mi sono svegliato sempre alle tre di notte e il pomeriggio ero stanco. Nei quarti non ce l'ho fatta proprio, la stanchezza era grande. Ma in vista degli US Open era importantissimo giocare tre match sul cemento.

In condizioni normali avresti potuto vincere il torneo.
Si. In semifinale contro Cilic sarebbe stato un match duro, perché lui ha fatto veramente dei progressi enormi. Ma sono tutti giocatori contro i quali ho gia vinto e contro i quali il match è aperto. Peccato che sono stato stanco dalla trasferta di Pecchino.

Agli US Open hai lottato nei primi due turni …
Soprattutto nel primo match contro Lee. Il mio livello di gioco non era ancora buono, ma ho gestito molto bene i momenti importanti e così ho vinto i primi due set. Nel terzo e quarto ho giocato male, poi alla fine del quarto set sono uscito dal campo, mi sono rinfrescato, ho raccolto tutte le energie e mi sono concentrato di nuovo. Nel quinto sono entrato in campo più aggressivo e lo ho vinto. Contro Garcia Lopez invece ho giocato un buon match, mentre contro Roddick il secondo e terzo set non sono stati male, anzi il risultato poteva anche essere un altro.

Poi è arrivata la Coppa Davis …
Si, ho dato il mio contributo per poter giocare in primavera nel gruppo Europa-Africa e per poi giocare lo spareggio per il gruppo mondiale. Ho giocato 12 set, ne ho vinti 8. Contro Juska ho voluto vincere in tre set, ci sono riuscito, anche se alla fine sono calato un po’. Il doppio era molto importante, prima della coppa Davis ho giocato soltanto un match al fianco di Starace. Di solito tutti e due giochiamo alla sinistra, perciò uno doveva giocare in una posizione nuova, abbiamo deciso che io dovevo giocare a destra. Per questo era normale che abbiamo sofferto nel primo set, dovevamo abituarci a giocare insieme, in più io mi dovevo abituare a giocare a destra. Ma dal secondo set in poi abbiamo controllato bene il match e vinto meritatamente. Purtroppo la domenica ho sentito che avevo giocato due match il giorno prima, ma contro Gulbis ho giocato due set veramente ad altissimo livello. E lui alla fine ha detto che non aveva chance all’inizio e che sapeva di dovere aspettare un calo mio, purtroppo per la stanchezza questo è arrivato nel terzo e quarto set. Poi ho accumulato tutte le energie all’inizio del quinto set, ma non è bastato. Però prima del match quasi tutti davano questo punto già perso ed io ho lottato fino alla fine. Ma la cosa importante era vincere il confronto contro la Lettonia e questo abbiamo fatto.

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