Alessio Di Mauro: "Voglio riavvicinarmi ai top100"

Inserito il 2 novembre 2009 18:01 da Matteo Veneri in Interviste
Sabato scorso a Roma abbiamo intervistato Alessio Di Mauro. Il tennista siracusano ci ha raccontato questa sua difficilissima seconda parte di stagione, e diversi spunti riguardanti la sua carriera e il suo attuale momento.

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Intervista realizzata da Matteo Veneri.

Alessio, l'ultima volta che ci eravamo sentiti era stato proprio il giorno del tuo miglior momento della stagione, dopo la vittoria al challenger di Milano. Dopo quel torneo sei primi turni consecutivi, vincendo solo due set. Cosa è successo?
Purtroppo il regolamento dell'Atp è particolare, sono dovuto andare subito dopo Milano a Constanta in Romania. Milano è stato un torneo che mi ha stancato tantissimo, a livello psico-fisico, e sono stato costretto ad andare in Romania, viaggio lunghissimo, e al primo turno ho beccato un brasiliano Dutra Da Silva che ha giocato molto bene. Poi la settimana dopo mi sarei voluto fermare per allenarmi ma mi hanno dato una wild card a Torino, e quindi non potevo rinunciare a un torneo con montepremi da 100.000 euro. Poi da lì ho perso il torneo dopo 7-6 al terzo da Pospisil, ho perso fiducia, ho incominciato a giocare male, e poi per tutto l'anno non sono riuscito a riprendermi. Non sono più stato capace di raggiungere un quarto di finale, questione di fiducia, mi sono allenato anche poco pensando di poter gestire meglio la situazione, ma invece bisogna sempre allenarsi.

Adesso parlando del torneo di Milano mi è venuta in mente una partita che ho visto questo giugno tra te e Montcourt proprio a Milano. Il tennista francese è mancato pochi giorni dopo. Un ricordo?
Lo conoscevo poco come ragazzo, ci ho giocato tre volte. Chiaramente quando l'ho saputo al torneo di San Benedetto mi sono davvero rattristito, queste sono tragedie e ci rimani sempre malissimo. Poi c'è sempre il ricordo di Federico (Luzzi) che era molto più vicino a noi tennisti italiani. Quando succedono queste cose capisci che un primo o secondo turno li puoi fare tranquillamente rispetto a queste tragedie che accadono.

Sei esattamente nella stessa posizione di dov'eri alla fine dello scorso anno, se dovessi darti un voto per questo tuo 2009?
Primi sei mesi dell'anno fino a Milano un bel 7, anche se non erano arrivati risultati di spicco però avevo vinto delle belle partite giocando pure bene. Dopo giugno mi darei anche un 3. Facendo una media direi 5.

Quindi una stagione negativa?
Si si, sicuramente negativa. Poteva andare meglio. Io mi sono dato una spiegazione: l'anno scorso ho ripreso dopo la squalifica per scommesse a luglio, e ho giocato quattro mesi completamente al massimo dando il 100%. Effettivamente quest'anno ho giocato quattro mesi fortissimo, però come testa non ero più abituato a lottare come due anni prima, perchè una squalifica è sempre una squalifica, l'ho subìta quest'anno. Sono però pronto a rialzarmi.

Per quest'anno hai finito i tornei?
Si, è da un mese, dopo Tarragona, che ho la Serie A. Non posso giocare i futures, non posso giocare i challenger indoor, quindi preferisco giocarmi al massimo la Serie A e riposare un pò.

Dove comincerai l'anno prossimo?
Penso in Sud America. Non mi piace andare in Australia, è un viaggio troppo lungo, per andare a fare le qualificazioni non ne vale la pena. Vado direttamente nei challenger in Sud America e poi farò gli Atp sempre lì.

Qualche obiettivo per il 2010?
Come al solito io obiettivi non me ne pongo, voglio riavvicinarmi ai primi 100. So che a 32 anni è molto difficile, però so anche che ci sono stato dentro, e dico che magari non posso entrarci, ma avvicinarmi si.

Qual è la differenza tra il Di Mauro che aveva fatto finale a Buenos Aires ed era n°68 del mondo, e questo Di Mauro?
Le motivazioni. La squalifica mi ha tolto tantissimo a livello di energie nervose, ho dovuto fare dei processi, mi sono allenato meno, l'età, a Buenos Aires avevo 28/29 anni, adesso ne ho 32. Però la differenza è a livello di testa, le motivazioni. Da un punto di vista fisico sto sempre bene, devo ritrovare la voglia e nelle ultime settimane l'ho fatto, battagliare ad ogni match.

Hai 32 anni, hai pensato in futuro a quando smetterai di giocare e cosa vorrai fare "da grande"?
Si, ci ho pensato. Sicuramente rimarrò nell'ambito tennistico, perchè sono cresciuto col tennis e in futuro sicuramente lavorerò col tennis. Ho un circolo in società col mio allenatore Fabio Rizzo e altri due ragazzi, e sicuramente lo porteremo avanti. In questo momento non ti so dire se farò una carriera da coach o da maestro di circolo, perchè dopo tanti anni che viaggi continuare a viaggiare non è facile però non si sa mai nella vita.

Parlando della tua carriera, se tu potessi tornare indietro ci sono cose che hai fatto e non rifaresti o che hai fatto e avresti dovuto, o voluto, fare?
Forse buttarmi prima nei tornei più importanti. In Italia c'è una mentalità un pò "avanzata", e lo dimostrano Sanguinetti, Pozzi che sono venuti fuori quando erano molto più grandi, si emerge dopo in Italia. Forse farei come ha fatto Seppi, anche se lui ha un altro talento, io mi sono dovuto costruire anno dopo anno, mi sono costruito il servizio, il dritto. Avevo tante pecche e quindi sono venuto fuori tardi, e comunque ho fatto lo stesso una buona carriera. Comunque non voglio mai parlare e dire "ho fatto.." e del passato, perchè comunque ancora ci sono.

Parlando invece della Serie A, il tuo Aniene sta andando alla grande..
A parte due anni fa che siamo retrocessi in maniera particolare, siamo sempre la squadra con Vincenzo Santopadre che più passano gli anni e più diventa imbattibile, ha perso solamente domenica scorsa dopo quattro anni. Abbiamo poi lo straniero Kohlschreiber che è nei primi 25 del mondo e fa risultati eccezionali, batte Djokovic.. Poi abbiamo Cipolla che quest'anno è entrato nei primi 100, nonostante un finale d'anno un pò calante. Siamo una squadra omogenea, chiaramente c'è Capri che è nettamente favorita come l'anno scorso e si è anche rinforzata. Però non si sa mai, un pensierino per il titolo noi lo facciamo, ci sono veramente poche possibilità, ma quelle poche noi cercheremo di sfruttarle al massimo.

Un ringraziamento ad Alessio, come sempre molto gentile e disponibile.


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