Luca Rovetta: "Ecco la mia difficile storia"

Inserito il 16 dicembre 2009 08:40 da Matteo Veneri in Interviste
Ecco un interessante profilo/intervista riguardante Luca Rovetta. Il tennista azzurro, sicuramente non di prima fascia, ma con un'importante storia di raccontare: senza circolo e senza coach si prepara da solo per la stagione 2010.

TennisTeen - Image

Intervista realizzata da Alessandro Milani.

Luca Rovetta nasce a Bergamo il 30 settembre 1986. Comincia a giocare a tennis all'età di 7 anni in un campo sotto casa con un amico del padre. Un anno dopo si iscrive alla sua prima scuola Sat con il maestro Bassanelli e lì si allena fino all'età di 14 anni con l'amico Falgheri. Al primo anno di under 12 si laurea campione lombardo della categoria e comincia a giocare i primi tornei nazionali raggiungendo anche le semifinali al lemon bowl di Roma under 14. Da under 16 inizia a giocare anche i primi tornei internazionali del circuito ETA. Dopo una non semplice avventura a livello junior, finite le scuole medie superiori, decide di trasferirsi a Padova sotto la guida del maestro Arena con il quale riesce a ottenere i primi risultati importanti a livello futures come la semifinale del 15.000 di Este partendo addirittura dalle qualificazioni. Non ancora 21enne raggiunge nello stesso anno anche il suo best ranking insidiandosi nei primi 900 giocatori al mondo.

Per causa di forza maggiore è pero costretto a lasciare il maestro Arena e il circolo di Padova per riavvicinarsi il più possibile a casa e decide di trasferirsi al circolo di Milano sotto gli allenatori Riva e Pozzi e con Volante prima e anche Colangelo poi come compagni di allenamenti. Qui inizia il calvario del nostro giocatore che nel giro di un paio di stagioni prima subisce lo spostamento di due vertebre poi un'operazione al ginocchio destro e infine viene fermato anche da una tendinite al tendine d'Achille. Iscritto al circolo di Novate Milanese gioca la serieB a inizio 2009 e decide poi di lasciare Milano dove nel frattempo i rapporti si erano deteriorati anche a causa della mancata continuità di gioco e risultati dovuta agli incessanti infortuni. Luca gioca tornei fino ad agosto 2009 poi decide di smettere di giocare e di allenarsi fino a ottobre di quest'anno. Non ha più un circolo di riferimento ma la passione per questo sport non lo ferma e decide di tasca sua di iscriversi in una palestra di Bergamo, sua città natale e dove tuttora vive, di iniziare una sua personale preparazione atletica.

Nel frattempo sin dagli inizi di novembre si allena tre pomeriggi a settimana con un giocatore di terza categoria e per mantenersi le spese gli altri tre pomeriggi, sabato compreso, lavora come maestro di tennis. Tutto questo senza un allenatore e un circolo dove appoggiarsi. L'obiettivo è quello di ricominciare da gennaio ad alternare tornei futures e open ora che fisicamente sembra essersi completamente ristabilito e con la speranza di poter finalmente star bene e giocare con maggiore continuità. Chi al suo posto dopo oltre due anni di calvari fisici avrebbe avuto il coraggio di rimettersi in discussione da solo e senza l'aiuto tecnico e soprattutto economico di nessuno? Kafelnikov era il suo idolo indiscusso, il cemento e la terra sicuramente le superfici dove indifferentemente rendeva di più ma è la passione per questo meraviglioso sport che rende il nostro Luca Rovetta un esempio di stile e di vita per tutti noi amanti del tennis. Un ringraziamento per la sua disponibilità e un grosso in bocca al lupo per il 2010 a Luca con la speranza di vederlo ancora protagonista a livello internazionale e sulle pagine di TennisTeen.

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