Roma incorona Maria Sharapova

Inserito il 16 maggio 2011 09:00 da Redazione in Internazionale

tennis_019Dopo un anno di digiuno Masha torna ad alzare un trofeo. Con il punteggio di 6-2 6-4 supera la Stosur e conquista gli Internazionali

di Roberta Lamagni - www.tennisitaliano.it

Poco più di tre ore d’attesa, causa pioggia, perché il pubblico potesse assistere alla finale degli Internazionali Bnl d’Italia. Poco meno di un anno, 358 giorni, perché Maria Sharapova tornasse ad alzare un trofeo.

Per Masha, quello appena afferrato a Roma è il primo titolo del 2011, il ventitreesimo in carriera. Da Strasburgo 2010 le finali di Birmingham (erba), Stanford, Cincinnati e Miami (cemento), ma niente più gioie piene, rigeneranti, assolute, almeno fino a oggi.

In 83 minuti la futura signora Vujacic ha demolito una scialba Sam Stosur, pur specialista del rosso.

Ha martellato dal primo 15 dalla linea di fondo, ha travolto e disorientato l’avversaria, che per i primi 31 minuti (il tempo necessario a mettersi alle spalle il primo set, 6-2) non ha nemmeno avuto il tempo di saggiare una scivolata, gustarsi una palla corta o una volée vincente. In campo è stato un monologo di dirittoni a tutto braccio, sportellate di rovescio e gridolini in perfetto Maria style, con l’imbarazzante avvio di 16 punti a 2 nei primi 4 giochi.

Gli occhi da cerbiatto indifeso della Stosur, insolitamente svestiti degli inseparabili occhiali, un’immagine tenera e fragile, che fa a cazzotti con i muscoli delineati dei suoi bicipiti.

Maria è di nuovo competitiva, spietata, cinica. Agosto 2009 aveva segnato il suo ritorno alle gare dopo la delicata operazione alla spalla destra, ma da allora molte insicurezze dovute a un servizio scricchiolante e, a detta dei più maliziosi, a tante distrazioni extratennistiche.

Rimpiazzato il fidanzato di allora Charlie Ebersol - figlio del Presidente del network americano Nbc Sports - con il professionista dell’Nba Sasha Vujacic, guardia dei New Jersey Nets, Maria sembra aver ritrovato il sacro fuoco dell’agonismo.

A lui ha rivolto sguardi e dedicato pugnetti durante tutto il torneo. E Sasha, sempre presente a bordo campo, l’ha incitata e applaudita, ha sofferto con lei, da giocatore aggiunto.

Un solo moto d’orgoglio della Stosur a inizio secondo set, quando recupera il break appena subito e mette per la prima volta la testa avanti. Ma il sollievo è breve, perché Maria è programmata per vincere.

Nemmeno il tempo di festeggiare, perché il Roland Garros è vicino. “Mi prenderò un giorno di svago e poi partirò per Parigi. E’ un torneo importante, non posso distrarmi. E poi sul circuito un giorno di vacanza è già una festa!”.

Nessun dubbio sulla sua condizione: “Mi sento bene, ho battuto una grande specialista della terra battuta. Sono stata sempre aggressiva, mi sento più forte”.

Ma quando qualcuno le ricorda il quarto di finale contro Vika Azarenka, ritiratasi per infortunio sul 3 a 0 del secondo set dopo essersi aggiudicata il primo, risponde lapidaria: “Ho giocato bene per tutto il torneo e ho vinto!”. Nessuno osi contraddirla, la tigre è tornata.







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