Abu Dhabi: Nole e Ferru sorridono

Inserito il 29 dicembre 2011 18:17 da Redazione in Internazionale

DjokovicAl via i Mubadala World Tennis Championships, esibizione di lusso e antipasto della calda stagione australiana. Gli organizzatori, come da copione, non hanno badato a spese, proponendo una line-up di tutto rispetto: agli immancabili Federer, Nadal e Djokovic si sono aggiunti quest?anno Tsonga, Ferrer e Monfils.



di Francesco CamanziTennis Italiano

Il torneo degli Emirati è ormai una gradevole tradizione, utile agli atleti per ammorbidire l’approccio ai grandi caldi dell’emisfero australe, sfizioso per chi – come noi – non sa fare a meno di questo sport, anche durante le feste.

L’esibizione nasce ufficialmente nel 2008 con il nome di Capitala World Tennis Championship. Concepito per promuovere lo sport nella regione del Medio Oriente, il torneo occupa gli annali della racchetta dal 2009. Da tre anni a questa parte è stato tutto un fiorire di commenti entusiastici e partecipazioni senza tentennamento. Addirittura nel 2009, Federer, Nadal e Davydenko annunciarono con un anno di anticipo la loro sicura apparizione all’edizione 2010.

Dopo la vittoria all’esordio per Andy Murray (nel 2009), il mattatore delle ultime due edizioni è stato Rafa Nadal, vincitore nel 2010 e nel gennaio 2011, rispettivamente in finale con Robin Soderling e Roger Federer.

L’edizione di quest’anno, in previsione della fitta stagione che verrà, è stata anticipata. Si inizia oggi e si chiude sabato con la finale.

Uno sguardo al termometro ci fa intuire perché i top-player amino così tanto Abu Dhabi: una temperatura che oscilla tra i 22 e i 24 gradi condita da una leggera brezza fa da cornice all’incantevole scenario del Tennis Complex della Zayed Sports City. Gli spettatori, pochi e sonnacchiosi, si tengono per l’esordio di Federer, in cartellone per domani.

Di scena oggi il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, contro il francese Gael Monfils e la coppia Tsonga-Ferrer, chiamata a giocarsi un posto in semifinale.

I primi a scendere in campo sono Tsonga e Ferrer. Il francese pare più in palla sin dai primi colpi: la profondità e la pesantezza sono quelle dei giorni di grazia, la percentuale di ace è molto alta. Dall’altra parte della rete, invece, Ferru dà l’impressione di essere più rinunciatario del solito e patisce la superficie in Latex-Ite, poco adatta alle sue caratteristiche benché piuttosto lenta per gli standard del duro.      

Il numero 6 mondiale si conferma in stato di forma eccellente, le gambe viaggiano a ritmo forsennato, il braccio si scioglie punto dopo punto. È solo un esibizione, è vero, ma i segnali sono chiari e convincenti: Tsonga c’è, ha finalmente piena confidenza nei suoi mezzi e, oltre a ciò, dà anche l’impressione di divertirsi. Il che non guasta mai.

Nel primo set da segnalare un bellissimo scambio, vinto da Ferru ma preludio allo strappo di Tsonga: un rally di 17 colpi si chiude con un drop di Jo mirabilmente recuperato dal valenciano e chiuso con un passante incrociato in corsa. Poi Tsonga accelera, pesca angoli inauditi e chiude agilmente in 6-2.

Il secondo set è più combattuto. A spuntarla dopo un set e un tie-break equilibrato è Ferrer, rinsavito dopo la solita partenza a singhiozzo.

Si va al terzo e, come spesso accade, lo spagnolo comincia a carburare gioco, invertendo inesorabilmente l’inerzia della partita. Ferru strappa sul 2-2, guadagna un break e restituisce il 6-2 iniziale al francese, colpevole di aver mollato gli ormeggi dopo un ottimo primo set. Onore al valenciano, capace di girare un incontro ormai perso e come sempre encomiabile sul piano della determinazione.

Il secondo incontro vede scendere in campo Djokovic e Monfils. Parte forte il numero 1 Atp, bravo ad approfittare della condizione ancora approssimativa del francese e spietato nei suoi turni di servizio. Dopo 5 game siamo già sul 4-1 per il serbo. Al di là del risultato e del ritrovato stato di forma di Djokovic - da rivalutare in partite di altra caratura – a smuovere il pubblico nei primi giochi sono le guasconate dei due giullari. Si parte con uno scambio infinito, infarcito da lob e tweener e chiuso solo da un errore di Monfils. Ma è solo l’inizio dello show: scambi prolungati a beneficio dello spettacolo, challenge chiamati a ripetizione e divertenti siparietti fanno da corredo ad ogni punto. Alla fine del set la spuntano i pesanti colpi da fondocampo del “Djoker” serbo, apparso più centrato e a tratti inarrestabile.

Il primo set si chiude sul risultato di 6-2, giusta punizione per un Monfils troppo innamorato del ricamo e del colpo a effetto.

Nel secondo set, però, un break in apertura spiana la strada al francese che vola sul parziale di 4-2. L’istrione di origini antillane si ridimensiona e torna in partita, con un ottimo servizio tiene a bada la miglior risposta del circuito. Lo scambio che prolunga il match al terzo set è, ancora una volta, all’insegna del divertimento: il serbo, in pieno controllo, scherza con l’avversario. Un lob di troppo apre il campo a Monfils che con il dritto chiude il set point. 6-4, si va al terzo e decisivo set, per la gioia di pubblico e organizzatori.

Nella partita decisiva equilibrio sostanziale fino al break del quinto gioco, concesso da Monfils e chiuso da Nole con un comodo smash. Sul parziale di 4-2 il serbo intravede la semifinale con Federer e piazza l’accelerata decisiva, non prima di essersi divertito ancora un po’ con qualche colpo ad effetto. Il match si chiude nell’ottavo gioco, Monfils si congeda con un doppio fallo e mette il punto su un incontro divertente ma capace di offrire anche sprazzi di tennis vero.

Domani il quadro delle semifinali prevede il derby iberico Nadal-Ferrer e la super sfida Federer-Djokovic

D Ferrer b. J Tsonga 2-6 7-6 6-2

N Djokovic b G Monfils 6-2 4-6 6-2


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