L’indiano, il brutto e il cattivo.

Inserito il 11 gennaio 2009 18:00 da Vincenzo Ressa in Internazionale
Nasce una nuova rubrica domenicale sui tornei dell’Atp World Tour, vediamo cosa è successo a Brisbane, Chennai e Doha.

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Si riparte, finalmente.
E’ finita la straziante attesa per l’appassionato, il vero appassionato, quello che aspetta il campione, quello che sogna le notti australiane, quello che non vede l’ora di cercare streaming o livescore improbabili, quello che la mattina di Capodanno si sveglia alle undici per vedere Abu Dhabi, quello che anche se vede una replica esulta, impreca e grida: “dai Andreas, metti sta prima”.

Così questa rubrica è nata come piacevole ritrovo per il tifoso, persa tra milioni di cose più importanti vuole soltanto trovare un po’ di spazio per raccontare lo sport più bello del mondo.


Qatar-10/1/09
C’è un uomo che fugge nel deserto con una coppa in mano, è scozzese, e sembra aver messo la freccia.
Si chiama Andy Murray, e sabato ha fatto un sol boccone della tenacia dell’altro Andy, Roddick, capace di conquistare la miseria di sei game; un torneo vinto veramente in scioltezza smarrendo un solo set, al tie break,con Federer. L’elvetico, dopo aver sprecato tre palle break all’inizio del secondo, è calato al servizio finendo per sciogliere in maniera clamorosa, spento fisicamente ed emotivamente.

Probabilmente è troppo presto per dare giudizi ma, in vista dello Slam nella terra dei canguri, Murray sembra avere una marcia in più su tutti: il ragazzo di Dunblane è apparso notevolmente cresciuto fisicamente e in campo sembra ormai trovarsi a suo agio in ogni situazione di gioco; inizia a dare quella strana sensazione di tranquillità, si circonda di un’aura intoccabile, consapevole che, comunque si evolvano i fatti, stringerà la mano all’avversario da vincitore. Titanico.
Forse, tra le smancerie dei vari Nadal, Federer, Roddick, Djokovic, Blake and company, abbiamo trovato il cattivo della storia, quello antipatico, quello odiato, quello dannato e vincente. Meglio così.

E Rogerio? Avrà bisogno di giocare uno slam per degnarci di un po’ d’impegno? E’ solo un problema di motivazioni per un campione che ha vinto tutto o quasi?
E’ nei cambiamenti che troviamo uno scopo, diceva Eraclito; chissà lo svizzero cosa ne pensa…

A margine, gli italiani Starace e Seppi perdevano al primo e al secondo turno proprio da Federer con due periodici bassi; nei quarti il numero uno Nadal usciva per mano dell’estroso Monfils riuscendo però a far vincere il doppio al compagno Lopez, Marc.


India-11/1/09
Sono un miliardo e mezzo di persone, prima o poi qualcuno doveva venire fuori.
A dire il vero, Somdev DevVarman, l’indiano finalista a Chennai, ha ben poco di indiano, il ventitreenne, infatti, è il classico prodotto dei college americani anche se oggi tutti i presenti tifavano per lui, invani.
Ci ha pensato il croato Cilic a rovinare la festa, conquistando la finale seiquattro settesei.

Per il resto un’entry list agghiacciante, una delle classiche settimane di allenamento agonistico con coppa annessa per Davydenko; ma il russo, questa volta, non ha alzato il trofeo, ha dovuto infatti cedere il passo per colpa di un problema alla caviglia che gli impedirà di partecipare anche al primo slam della stagione.

Infine applausi a scena aperta per Flavio Cipolla che dopo aver superato le qualificazioni, ha letteralmente scherzato Wawrinka con cui aveva un conto in sospeso da Flushing Meadows; al secondo turno, complice anche una condizione fisica non ottimale, ha dovuto però cedere al talentuoso tedesco Phau.


Australia-11/1/09
A Brisbane Radek Stepanek si è aggiudicato il terzo torneo “250” della settimana battendo uno dopo l’altro Kunitsyn,Llodra,Soderling Gasquet e in finale lo spagnolo Verdasco in tre combattuti set dando vita a un match spettacolare chiuso con una gran stop volley vincente.
Giocatore dall’atteggiamento irrispettoso e dal vestiario grottesco, il ceco si fa ripagare con numeri da giocoliere, improbabili esultanze e una fidanzata notevole; capace di rovinare una semifinale Master Series con un piatto di straccetti e piselli, Radek vale sicuramente il prezzo del biglietto, sempre.

Da segnalare la sconfitta al primo turno del vincitore della Master Cup e numero tre del mondo Novak Djokovic per mano del promettente lettone Ernest Gulbis.


Da domani la strada di avvicinamento a Melbourne prosegue ad Auckland e a Sydney: in Australia, Djokovic deve raggiungere almeno la finale per diventare il numero due, in Nuova Zelanda, invece, avremo l’occasione di rivedere l’argentino Del Potro, il più giovane tra i top ten.
Al torneo esibizione di Kooyong, invece,ritroveremo Federer insieme al principe Gulbis ,al neo-pelato Baghdatis e al pugile Safin.

A Domenica prossima.

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