Thomas Johansson, il destino di un gregario

Inserito il 28 agosto 2005 15:50 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Il bello dell'essere bambini è che, una volta intrapresa un'attività sportiva, subito ci prefiggiamo degli obiettivi, quantomeno chimere, da raggiungere. Questo è per il giovane calciatore vincere il campionato indossando la maglietta della propria squadra del cuore, per il nuotatore conquistare la medaglia d'oro olimpica, per il ciclista trionfare al Tour de France, mentre per il piccolo tennista l'obbiettivo massimo è alzare il trofeo in uno dei 4 tornei del Grande Slam (Wimbledon, per l’enorme fascino, solitamente è il più ambito).
Questo pensiamo ci possa dare la gloria eterna, ma non sempre è così...
Lo svedese Thomas Johansson forse può ambire ad essere l'emblema della categoria, poco frequentata, dei vincitori di Slam di cui ci si dimenticherà facilmente le gesta. Destino crudele per questo giovanotto svedese, che a dire il vero ha avuto una carriera da rispettare.

Agevolato da una serie di circostanze favorevoli, ultimo un Safin piuttosto “distratto”, Thomas riuscì a conquistare lo Slam australe nel gennaio del 2002. Fu una grossa sorpresa quando si recò a sollevare l'ambito e prestigioso trofeo assegnato annualmente a Melbourne, una di quelle sorpese che lasciano a bocca aperta gli esperti, abituati a vedere ripetere quella scena a giocatori ben più quotati e ben più conosciuti di Johansson.
Thomas riuscì quell'anno a sfruttare l'assenza di Agassi, che in quegli anni era un vero satanasso (e negli scontri diretti Andrè ha avuto la meglio sullo svedese ben sei volte su sette) a Flinders Park, testimoni sono le vittorie l'anno precedente e quello successivo e le 4 vittorie in assoluto, la precaria condizione di Hewitt, a quel tempo indiscusso (e questo dice molto del livello del tennis in quegl’anni...) numero 1 al mondo, reduce dalla varicella, la parabola discendente di Pete Sampras e la scarsa condizione di altri possibili outsiders. Gli avversari da lui battuti, eccezion fatta per il finalista Safin, erano abbastanza abbordabili: Diaz, Hipfl, El Ayanoui, Voinea, Bjorkman e Novak; tuttavia sono diverse le circostanze che ci fanno pensare che Johansson non abbia, come considerano in molti, vinto lo Slam a caso.

Perchè?
Inanzitutto perchè Thomas ha davvero degli ottimi fondamentali da fondo che ben si adattano alle superfici veloci, in particolare il cemento (dove ha trionfato anche nel Master Series canadese nel 1999), ma non disdegna le superfici indoor e l'erba : ha infatti centrato la vittoria una volta ad Halle e ben due volte nel torneo di Nottingham e nel 2004 per poco non è arrivato il terzo successo, quando, nella finale, si è trovato avanti un set ed un break contro Srichaphan, prima di crollare inesorabilmente.
Ottimo nel servire (nel 2001 chiuse al decimo posto della classifica degli aces) e anche alla risposta (nello stesso anno convertì il 47% delle palle break) Thomas è stato a lungo il numero uno del tennis svedese (dal 1998 al 2002 ) ed è stato lui a riportare un torneo dello Slam alla Svezia dopo Edberg.
C'è poi da sottolineare che è un giocatore che sfrutta ogni occasione che gli viene concessa dal destino: quante volte, leggendo un tabellone, abbiamo cominciato a fare pronostici azzardati sui nostri favoriti, soprattutto se si creavano i classici corridoi? Ebbene Thomas è uno di quelli che va spesso ad occupare i “buchi” lasciati dai favoriti, tanto che la sua classifica è sempre stata di buon livello, come minimo un top-30, ed ha raggiunto un paio di volte i quarti di finale agli U.S. Open. Un’ulteriore dimostrazione è il suo score ampiamente negativo con chi bazzica (o bazzicava) le prime posizioni della classifica (basti pensare a Federer ed Agassi dai quali ha rimediato 13 sconfitte a fronte di una sola vittoria).

Purtroppo lo stesso destino che gli aveva quantomeno favorito il suo unico successo slam, tanto grato quella volta, fu molto più doloroso quando lo costrinse lontano dai campi per tutto il 2003 (già nel 2002 fu costretto a fermarsi due mesi), sorte malaugurata che tolse quanto diede prima. Qui, secondo noi, si è palesata tutta la forza di Johansson: in un anno è riuscito a portarsi dalla non lungimirante posizione di not ranked ad un posto fisso tra i primi 30, togliendosi qualche sfizio (vittoria a Stoccolma in finale su Agassi) e apparendo anche un poco migliorato dal punto di vista tecnico: dal servizio, infatti, guadagna più punti.
Di sicuro il gioco dello svedese ha perso buona parte della sua brillantezza e freschezza ed alcune debacle eclatanti (vedi Kiefer agli UsOpen 2004) fanno capire come i giorni migliori siano passati ed il buon Thomas possa ambire a recitare il ruolo da protagonista laddove venissero meno i giocatori maggiormente quotati.
Come a Melbourne, gennaio 2002…..


Scheda di Thomas JOHANSSON

Data di nascita : 24/03/1975 a Linkoping
Altezza : 180 cm
Peso : 75 kg
Tipo : Destro
Professionista dal : 1994
Coach : Magnus Tideman (dal 1995).
Hobby : Friends(il telefilm), libri, musica
Curiosità : Ha cominciato a giocare a tennis a cinque anni con suo padre. Il suo idolo è Mats Wilander. Con Roger Federer ha un record negativo di 7 sconfitte in altrettanti match disputati(prima sconfitta patita nel 2000,l’ultima nel 2004 a Toronto in tre set). Da notare lo score negativo negli scontri diretti con Agassi (una sola vittoria contro 6 sconfitte), Todd Martin (5 sconfitte,nessuna vittoria) e Philippoussis (4 sconfitte,nessuna vittoria).Buono lo score contro Kafelnikov (9 vittorie,5 sconfitte).
Titoli Atp ( 8 ): 1997--Copenhagen, St. Petersburg; 1999--Montreal / Toronto; 2000--Stockholm; 2001--Halle, Nottingham; 2002--Australian Open; 2004--Stockholm
Finali Atp ( 3 ): 1998--Rotterdam, Stockholm; 2004—Nottingham
Singles record : 265-213
Prize Money : $5,027,838


Piccolo riassunto della carriera

1993 – A Bolzano,come wild card, riesce a battere il numero 17 mondiale Novacek prima di perdere nei quarti da Olhovskiy
1994 – Raccoglie poco…Esordisce in un torneo dello slam(Australian Open).
1995 – Vince i challengers di Gerusalemme (battendo in finale Baur) e Napoli (vittoria finale su Vitoux). Al Roland Garros perde al primo turno contro Patrick McEnroe.
1996 – Vince il suo primo incontro in un torneo dello Slam (Australian Open, contro Eltingh) per poi perdere dal futuro vincitore del torneo Boris Becker in 5 set (dopo aver condotto il match nei primi due set). Perde la finale del challenger di Wolfsburg (da Pozzi) ed a Wimbledon raggiunge i sedicesimi perdendo da Todd Martin.Raggiunge la prima semifinale in un torneo del Gran Prix a Singapore, Pechino e Stoccolma.
1997 – Vince ben due tornei del Grand Prix prima a Copenhagen (battendo. Damm)e la settimana seguente a San Pietroburgo(ne fa le spese il nostro Furlan). Corona l’ottima stagione ottenendo altri buoni risultati come la semifinale a Hong Kong, Tokyo, Pechino e Singapore.
1998 – Raggiunge le finali nei tornei di Rotterdam (perdendo da Siemerink) e Stoccolma (perdendo ancora una volta da Todd Martin). Migliora il suo ruolino nei tornei dello Slam raggiungendo i quarti agli US Open (vince contro gente del calibro di Krajicek e Kafelnikov, viene sconfitto da Philippoussis, non sfruttando un match-point).
1999 – Vince il suo primo Tennis Master Series a Montreal grazie alle vittorie su Courier (QF), Kiefer (SF) and Kafelnikov (F) e raggiunge le semifinali a Londra, Tokyo e Toulouse. Causa vari infortuni perde due mesi.
2000 – Incomincia malissimo la stagione non andando mai oltre il secondo turno( 8 vittorie e ben 16 sconfitte).Si risveglia a Wimbledon dove perde al quarto turno da Rafter in 4 set. Raggiunge, per la seconda volta, i quarti agli US Open (perdendo da Todd Martin). A Flushing Meadows si rende protagonista di un singolare record,vince ben 5 sui 6 tie break disputati e sconfigge Ljubicic, Blanco, Gambill e Arthurs. Partecipa alla Olimpiadi di Sydney perdendo al primo turno da Philippoussis. Sconfiggendo in finale Kafelnikov vince il suo primo ATP di Stoccolma.
2001 – Stagione ricca di vittorie per lo svedese che riesce ad ottenete ben 46 vittorie e due titoli ATP. Ottiene subito due buoni risultati grazie ai due quarti ad Adelaide ed Auckland, perde poi al terzo turno degli Australian Open (da Grosjean). A marzo raggiunge le semifinali a Dubai ed il quarto turno a Miami. Vince due tornei sull’erba di seguito, il primo ad Halle (vittoria finale su Santoro) e il secondo a Nottingham (contro Levy). A Wimbledon perde al secondo turno da Roddick. Raggiunge il quarto turno agli US Open (perde da Safin).
2002 – E’ la “sua” stagione, infatti raggiunge i top-15 grazie alla vittoria agli Australian Open dove vince contro il connazionale Bjorkman nei quarti di finale, contro Novak nelle semifinali prima della vittoria finale contro Safin in finale (in quattro set). Il suo cammino non prosegue nel migliore dei modi e raggiunge solo una semifinale a Dubai, i quarti nel Master di Monte-Carlo (sconfitto da Henman) e nel torneo di Halle (sconfitto da Carlsen). Non và oltre il primo turno a Wimbledon e ,a causa di un infortunio, non partecipa agli US Open. A causa sempre dell’infortunio è costretto a saltare quasi due mesi. Torna ad ottobre,raggiunge il terzo turno nei Masters di Madrid e Parigi.
2003 - A causa di un brutto infortunio è costretto a saltare l’intera stagione.
2004 – Dopo un anno di inattività raggiunge i quarti ad, Adelaide (sconfitto da Dent) e la semifinale a Milano (perdendo dalla sorpresa del torneo Ancic). Si susseguono risultati negativi fino alla finale di Nottingham (dove perde da Srichaphan). La settimana seguente perde al terzo turno a Wimbledon (per mano di.Federer). A luglio si qualifica ed avanza fino alle semifinali del Master di Toronto dove perde, ancora una volta, dal numero uno Federer. Termina la stagione conquistando ,per la seconda volta, il torneo casalingo di Stoccolma (vincendo su Agassi in finale). Dopo il terzo turno agli US Open (perde da Kiefer), raggiunge i quarti Bangkok.
2005 – Raggiunge i quarti a Sydney. Agli Australian Open si spinge fino al quarto turno perdendo da Hrbaty. Raggiunge le semifinali a Rotterdam perdendo da Ljubicic.


Dario Castaldo e Luca Brancher TENNISTEEN.IT

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