Escudè, il Picasso del tennis

Inserito il 28 agosto 2005 15:54 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Talento o condizione atletica? con il passare del tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri, il tennis, contestualmente con gli altri sport, è divenuto uno sport sempre più necessitante di una buona preparazione atletica, tanto che vi sono svariati esempi di giocatori che, grazie ad un ottimo lavoro svolto durante la pausa invernale, sono riusciti a raggiungere posizioni nel ranking difficilmente pronosticabili basandoci sulla loro abilità tennistica (vedi Schuettler 2003); d'altro canto, un ottimo tocco e un braccio fatato, non sorretti da una buona condizione fisica, potrebbero non bastare più per ricoprire una posizione consona al proprio livello tennistico.
Giusto o sbagliato che sia, possa piacere o no, il tennis è giunto a questo livello, e, proprio perchè limitati fisicamente oppure perchè condizionati da diversi infortuni, tanti giocatori che avrebbero potuto entusiasmarci o lo hanno fatto solo a sprazzi, non sono riusciti a stare per molto tempo laddove il loro tennis lo consentiva: è questo il caso del transalpino Nicolas Escude.

L'eroe della Davis 2001 ha avuto una carriera davvero peculiare e per infortuni e per avvenimenti, gioiosi o infausti che lo hanno reso non uno dei tanti dei tennisti, ma vediamo di andare con ordine.
Figlio di un allenatore di calcio, a Nicolas sin da piccolo viene inculcata la filosofia, a noi tanto cara, della futbolmania, che però attechì più nel fratello minore (Julien, ora difensore nell'Ajax) che non in lui, che dopo le titubanze iniziali, decise di dedicarsi anima e corpo al tennis
Cresciuto in seno alla Federation Francaise de Tennis, tanto da ricevere a 17 anni la wild-card per il Roland Garros, sin da piccolo mostrò un giocatore a dir poco brillante, che gli valsero un nomignolo tuttavia inadatto: "Scud", come il più noto Philippoussis.
Ma torniamo a quel Roland Garros 1993, dove fece il suo esordio nel tennis professionistico: di fronte un avversario molto ostico, il tedesco Boris "BumBum" Becker, che gli inflisse una secca sconfitta : 6-0 6-3 6-0.

Il buon Nicolas, giocatore particolare oltre che nel gioco, anche nel carattere (nonchè nei tratti somatici, i quali valsero il secondo soprannome, "faccia da Picasso") subì duramente quel colpo, tanto che a livello senior non disputò nessun altro match nel 1993 e appena due nel 1994 (due challenger consecutivi in Francia grazie a 2 wild card, con altrettante sconfitte al primo turno), per poi entrare in uno stato di inattività per più di 1 anno: carriera finita, figuraccia dura da smaltire?

No, niente di tutto questo, perchè Escude, somatizzata la sconfitta dell'esordio, ricominciò a giocare tornei ottenendo i suoi primi risultati fino a insediarsi nelle prime 100 posizioni del ranking, tanto che nel 1998, a quasi 22 anni, raggiunse la semifinale agli Australian Open, dove tuttavia venne asfaltato da un Marcelo Rios poi sconfitto in finale. Ripete quasi l'exploit l'anno dopo, rivelandosi uno dei migliori otto giocatori in quel di Flushing Meadows, prendendosi la rivincita su Rios, ottenendo ottimi scalpi, ovvero l'iberico Moya e il vallone Malisse, prima di arrendersi al futuro vincitore Agassi. Davvero un ottimo momento per il francese, che sul lungomare di MonteCarlo nel 2000 fece "esordire" sul circuito il figlioletto Leopold, avuto dalla relazione con Axele.

Dopo aver raggiunto un altro quarto di finale (Wimbledon 2001) ed essere riuscito nell'impresa di vincere quasi da solo la Davis Cup nel 2001 sull'erba australiana, Escude, quando sembrava poter mantenere la sua posizione tra i top 40, togliendosi, qualche soddisfazione ( 3 titoli per lui, tutti indoor), cominciò il suo vero calvario
Primo infortunio nell'estate del 2002, fuori per mesi, rientra, gioca tutta la prima parte del 2003, ma lì è costretto ancora a restare fermo. Problemi al braccio, in particolare al gomito, grande dolore. Carriera a rischio?

Assolutamente no, Nicolas torna in campo a Doha, ricco torneo di inizio stagione, ed infila una serie di vittorie consecutive: El Ayanoui, Heuberger, Lee, Calleri, Ljubicic tutti cedono senza colpo ferire davanti al fioretto del francese, che si aggiudica il quarto titolo della sua carriera e sembra essersi rimesso in carreggiata. Infatti, pur non raccogliendo nessun altro risultato di spessore gioca un buon French Open, inchinandosi solo davanti al talento di Coria, ma soprattutto ai suoi cronici problemi. Ritiro. Prova a rientrare a Toronto con Lopez. Fuoco di paglia.

Le ultime notizie ci danno un Escude che si sta allenando al centro federale francese per provare a rientrare, anche se si parla non prima del 2006, anche perchè il problema non è del tutto risolto. Sfruttando il ranking protetto proverà a giocare qualche torneo per vedere se è ancora all'altezza degli altri tennisti del circuito. Qualcuno di voi se la sente di darlo per finito?


Scheda di Escudè

Data di nascita : 4/3/1976 a Chartres(Francia)
Altezza : 185 cm
Peso : 70 kg
Tipo : Destro
Professionista dal : 1995
Titoli ATP(4)1999--Toulouse; 2001--Rotterdam; 2002--Rotterdam; 2004--Doha
Finali ATP (2) : 2000--'s-Hertogenbosch; 2002--Marseille
Prize money: $3,216,150




Luca Brancher e Dario Castaldo TENNISTEEN.IT

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