Robin Soderling, un tennista "coperto"

Inserito il 28 agosto 2005 15:55 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Nel tennis, ben si sa, il cambio di superficie determina un totale sconvolgimento dei valori in campo e del lotto dei favoriti per aggiudicarsi un torneo.
A questo proposito vale un episodio accaduto due stagioni orsono: Dominik Hrbaty e Paradorn Srichapahan si affrontarono nell'arco di un mese per due volte nell'ambito dei due tornei forse di maggior fascino dell'intero circuito: Roland Garros e Wimbledon. Ebbene, l'esito delle due sfide fu opposto, dato che lo slovacco trionfò a Parigi ed il thailandese lo emulò a Wimbledon. E tutto ciò non fu assolutamente clamoroso: questo va detto perchè i due giocatori sopraccitati hanno gioco e movimenti più adatti a superfici ben diverse che determinano quindi un risultato opposto. E di esempi come questi ce ne sarebbero quanti ne vogliamo.
C'è poi un'altra disciminante, ovvero se il torneo si disputa col tetto coperto oppure a "cielo aperto". C'è una categoria di giocatori che vediamo ottenere i migliori risultati nei mesi tra Ottobre e Febbraio, per poi in parte scomparire negli altri mesi. Lo svedese Robin Soderling è forse il giocatore che meglio esemplifica questa categoria.

Nato il 14 agosto del 1984, a Tibro, in Svezia, Robin (nome completo Robin Bo Carl) è ormai sul circuito maggiore da due anni, quando riuscì a raggiungere il terzo turno sui prati londinesi di Wimbeldon. Sconfitto dall'idolo locale Tim Henman, Robin diede prova di essere da corsa, che poteva ricoprire un ruolo importante tra i giocatori di seconda fascia, quelli, per intenderci, in grado di inserirsi in quei buchi di tabellone lasciati dai top-players.
Ed in questi due anni Robin ha confermato tale sentenza: già ha conquistato due titoli a livello ATP, Lyon e Milano, ed ha raggiunto in altri due casi la finale, a Marseille e a Stockholm. E' un caso che tutti e 4 i tornei siano indoor? Assolutamente no. Infatti lo svedese ha un gioco che potrebbe essere messo in crisi quando si pesentano determinate condizioni atmosferiche: ad esempio il vento.

Il servizio di Soderling ha una sua peculiarità: batte spesso in slice, ma il lancio di palla è molto alto, per cui diventa un colpo ampiamente elaborato da mettere in pratica, perchè un colpo di vento e qualsiasi altro impedimento metereologico può abbassarne grandemente l'efficacia , mentre indoor, campi su cui Robin è cresciuto, il colpo è rodato e l'ingranaggio è ben oliato. Risultato: raffiche di ace quando riesce a centrarlo, ma, nelle giornate storte, salgono a dismisura i doppi errori. Per di più, tale fondamentale perde tutta la sua esplosività sui campi in terra.
In più, anche i colpi da fondo ben si adattano ai tappeti interni, tanto che il diritto diventa un winner terribilmente efficace, con cui si apre il campo con estrema facilità, mentre il rovescio, soprattutto di incontro, può fare male. Non è eresia dire che Robin al coperto può valere un top20 e i risultati sono dalla sua.
A parziale difesa della sua adattabilità anche outdoor ci sono alcuni risultati di rilievo in alcuni tornei, come la semifinale Bastaad 2004, superando Robredo e Chela, oppure, quella già più comprensibile, visto il gioco, a Nottingham sempre lo scorso anno, dove si arrese al thailendese (toh, chi si risente) Srichaphan. Quindi, il suo tennis, con alcuni accorgimenti tecnici, potrebbe regalare risultati.

Da un punto di vista strettamente personale, grande freno alla crescita, fino a questo momento, lo ha fatto anche il carattere, che non rispecchia propriamente quello che ci aspetteremmo da uno svedese. Un pò bizzarro lo è, Robin, e questo lo limita nell'affrontare alcune partite e perdipiù non pare abbia impreso in testa di poter competere in ogni competizione.
In tal caso il salto di qualità sarebbe quasi automatico, purtroppo non pare che quest'anno potremmo vederlo attuato, visto che un infortunio l'ha tenuto fuori per due mesi, e la stagione sul rosso gli ha regalato sinora un misero bottino (una sola vittoria, anche se di prestigio contro Nalbandian nel Master Series di Amburgo).
Tuttavia, quando l'estate finirà, e le rigide temperature europee non permeteranno più ai nostri eroi di passare pomeriggi interi a rincorrere palline sotto il sole, il nostro Soderling prenderà coscienza delle sue abilità e tornare a bazzicare i tornei con maggiore sicurezza e a conseguire buoni risultati.
Chissa che il suo coach Carlsson non riesca già prima a fargli capire che buona parte dei tornei si giocano all'aperto...

SCHEDA DI SODERLING

Data di nascita: 14 agosto 1984 a Tibro (Svezia)
Altezza: 190 cm
Peso: 81 kg.
Tipo: Destro
Professionista dal: 2001
titoli ATP (2): Lyon 2004, Milan 2005
finali ATP (2): Stockholm 2003, Marseille 2004
Curiosità: ha cominciato a giocare a 5 anni, è stato numero 4 del mondo tra gli juniores vincendo l'Orange Bowl (sconfiggendo Monaco in finale) e il campionato europeo di categoria (raggiungendo la finale in doppio in coppia con il connazionale Christian Johansson). Il suo coach è l'ex-pro Peter Carlsson. Tra le sue passioni ci sono il tennistavolo e il cinema: il suo film preferito è "Il Gladiatore"


Luca Brancher - TENNISTEEN.IT

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