Scott Draper in campo e vincente contro la vita

Inserito il 28 agosto 2005 15:57 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Oggi nel mio spazio parlerò di un ragazzo, Scott Draper, la cui vita, tennistica e non, non può che suscitare la sincera ammirazione di ognuno di noi
Nella mia sezione "Under & Over” cerco sempre di raccontare storie particolari di alcuni tennisti che popolano il circuito ATP. Escludendo il primo articolo, che essendo d’esordio era anche una specie di “prova”, ho sempre evitato di inserire i discorsi, o alcune parti di essi, dei protagonisti;
in questo caso ho dovuto contravvenire a questo mio principio e ho deciso di riportare alcuni passi. Perché mai come in questo caso i discorsi sono fatti da una persona che ha molto da dire. E forse mai come in questo caso ho voluto tenere il tennis in secondo piano.

Chi parla è il tennista australiano Scott Draper, non tra i più noti nell’ambiente tennistico. Di lui ricordiamo un match giocato contro il nostro Laurence Tieleman nella finale del Queens 1998: vinse l’australiano, nonostante proprio in quel periodo la ruota della vita avesse cominciato a riservargli solo cose negative.

Tennis sinonimo di vita? Vero. Ma la vita reale non è paragonabile ad un match tennistico. Nemmeno per i giocatori professionisti. Per intensità di gioie e di dolori, è la vita stessa a dare svolte impensabili al cammino di alcuni tennisti, che si ritrovano da un momento all’altro in situazioni completamente diverse..

Dalla lontana terra australiana arriva Scott Draper, giocatore dagli ottimi fondamentali, ed in grado di sapersi ben comportare su diverse superfici: tutto ciò testimoniato dal fatto che nel 1997 eliminò nell’ordine Medvedev e Muster a Roma, e l’anno successivo trionfò, come già detto, sull’erba del torneo inglese, classico prologo di Wimbledon. Una carriera che , grazie a questi exploit, sembrava garantirgli un tranquillo posto nei top 50. Purtroppo non è stato così.
Già da giovane, Scott, manifestava una particolare malformazione, nota con la sigla di OCD (obsessive compulsive disorder): tratttasi di una particolare forma d’ansia molto accentuata che può essere determinata per diversi motivi: c’è chi teme tutte le cose che tocca e le controlla con estrema attenzione e c’è chi, come nel caso di Draper, aveva una vera ossessione per tutto ciò che gli stava intorno

“Stavo ore in casa a raddrizzare cose, tutto ciò che toccavo, lo dovevo poi toccare per tre volte…”.

Di sicuro questa strana malformazione a livello mentale (che tuttavia è più diffusa di quanto si pensi) lo avrà limitato, ma non gli ha permesso di diventare un tennista professionista e di conoscere la donna della sua vita Kellie.
Con lei visse una storia appassionata, che li portò al matrimonio, tuttavia il destino aveva riservato per il povero Scott altra sofferenza. Infatti la moglie si ammalò di fibrosi cistica e per lui fu davvero dura riuscire a concentrarsi nello sport.

Addirittura alla vigilia dell’esordio del Roland Garros 1998 accadde un episodio abbastanza significativo

“Durante la notte, Kellie stette male e dovetti portarla in ospedale intorno alle 5 mattina. Tra le 6 e le 7 la operarono, restai là finchè non fui rassicurato che stesse bene. Dopodiché uscii, mi mangiai un panino con prosciutto e formaggio, tornai alla nostra abitazione parigina e raggiunsi i campi poco prima del mio match"

Tuttavia Draper riuscì a vincere quel match, contro lo svedese Nydhal, e lui giustificò questa vittoria dicendo che non avrebbe potuto dire alla moglie che aveva perso.
Sebbene la moglie fosse curata e seguita costantemente, non ce la fece, e nell’estate del 1999, morì. Draper, come era lecito aspettarsi, subì duramente questo contraccolpo, e comincio a diradare le comparsate nel circuito

“Di sicuro se torno indietro nel tempo ricordo quel periodo come il più tragico, tuttavia queste cose succedono e hanno fatto sì che io divenissi un uomo più forte”

Dopo quel periodo di crisi totale, Scott è riuscito ad uscirne ed a tornare ai campi da tennis, disputando alcuni buoni tornei e riaffacciandosi ai top100.

“Sicuramente ho avuto una vita movimentata. Non è stata una vita facile. Ma ognuno di noi nella vita ha dei problemi”.

Questo a mio modo di vedere, tra tutte, è la più significativa di cosa voglia dire dignità. Quest’anno Draper smette, se potete, provate a guardare qualche punto di questo giocatore, forse non un campione, ma un uomo di una caratura eccelsa.

SCHEDA DI SCOTT DRAPER


Data di nascita: 5 giugno 1974
Luogo: Brisbane
Residenza: Gold Coast
Altezza: 177 cm
Peso: 77 kg.
Tipo: Mancino
Titoli ATP: (1) Queen’s 1998
Finali ATP: (2) Adelaide 1997, Washington 1998.


Luca Brancher - TENNISTEEN.IT

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