Djokovic, un campione in serbo?

Inserito il 28 agosto 2005 15:58 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Perché non andare a conoscere uno dei possibili top player degli anni a venire? Ecco a voi il serbo Novak Djokovic.
Quando ci si sofferma a vedere quali sono i migliori tennisti del momento in circolazione, si cerca sempre di pensare a come si potrebbero sviluppare le loro carriere ed è lì che il periodo ipotetico prende il sopravvento “se Federer riuscisse ad adattarsi sulla terra rossa”, “Se Nadal potenziasse il suo servizio” “ Se Safin facesse una stagione completa come un professionista”. Basandosi su queste affermazioni, possono svilupparsi i più svariati discorsi con le più disparate argomentazioni e con le più diverse conclusioni.
Ovviamente, nello stesso momento in cui cominciamo a fare questo puro esercizio di stile mentale, sappiamo che sbagliamo in partenza, ma resta pur sempre un gioco affascinante. Ugualmente vale per le giovani promesse: quanti discorsi su un eventuale futuro di giocatori appena affacciati sul circuito? Ognuno di noi li fa. Ed anche questa rubrica lo sta per fare. Introduciamo Novak Djokovic.

Novak Djokovic si ritaglia il primo vero momento di gloria su un palcoscenico importante giovedì 26 maggio, più o meno all’ora di pranzo, quando riesce ad impegnare severamente uno dei principali esponenti della razza dei terraioli, ovvero l’argentino Guillermo Coria, sul campo centrale del Roland Garros. Novak, dopo un inizio timoroso, riusciva ad imporsi nel primo set per 6-4, prima di cedere il set successivo per 6-2 e doversi ritirare sul 2-3 del terzo set. Nulla di troppo grave, visto che il diciottenne serbo è gia rientrato nel circuito fallendo la qualificazione nel torneo inglese del Queen’s, tuttavia in quelle due ore in campo fece capire al mondo di avere delle caratteristiche tennistiche davvero notevoli.

Nonostante dimostri tutti i suoi 18 anni – soprattutto in alcune scelte tatticamente poco adeguate - diede vita ad un match brillante, soprattutto mettendo in luce una potenza devastante nei colpi da fondo (un diritto terrificante), una buona attitudine a giocare in tutto il campo, forse ancora qualche problema negli spostamenti laterali (cosa piuttosto normale per i giocatori di una certa statura, e Novak sfiora i 190 cm). Con questo non intendo dire che sia un marziano sceso in terra, ma con quel diritto ed il rovescio bimane, con quel servizio già così sicuro non è da escludere che prima o poi ( resta da stabilire il poi quando lo vorrà situare cronologicamente) nei top-10. Insomma , per dirla come insegnano all’ATP, Novak is one to watch.

La carriera di Djokovic comunque inizia anni addietro, e l’Italia, possiamo dirlo, è sempre stata nel segno di questo giocatore nato a Belgrado. Infatti, 4 anni orsono, nella cittadina ligure di Sanremo, Djokovic conquistò il torneo europeo under 14, primo vagito nella nascita di un futuro campione.
Dopo aver conquistato a soli 16 anni ed un mese il primo future nella sua Serbia, Djokovic comincia a dedicarsi completamente alla carriera senior nel 2004, cogliendo risultati da subito interessanti.
Nel maggio di quell’anno, dopo che in cascina già aveva messo ben due futures, riesce ad aggiudicarsi il suo primo torneo challenger, alla sua seconda apparizione! In quel di Budapest, Novak lascia agli avversari la miseria di un set e domina in finale l’aretino Daniele Bracciali per 6-1 6-2, nel giorno del suo diciassettesimo compleanno. Nel corso dell’anno arriva anche la vittoria in un secondo challenger, nella cittadina tedesca di Aachen: è da sottolineare il fatto che i due challenger si disputino su due superfici differenti, il che induce a pensare ad una certa adattabilità di Novak su diversi manti.

Nel 2004 avviene anche lo sbarco nel tour superiore, grazia ad una wild-card nel torneo croato di Umag: perde, lottando alla pari per un set, contro colui che avrebbe perso il titolo all’atto conclusivo, ovvero Filippo Volandri: due mesi dopo, a Bucharest, arriverà anche la prima vittoria a questo livello, sconfiggendo Arnaud Clement.

Infine sottolineo i risultati conseguiti quest’anno: dopo essersi qualificato nel primo Slam stagionale (e subire una dura lezione dal vincitore del torneo Marat Safin), gioca ben 4 challenger, raggiungendo in tutti i casi almeno i quarti di finale, conquisto il titolo però solo in quel di SanRemo (segno del destino) ai danni del nostro Francesco Aldi. Poi l’ottima esibizione in quel di Parigi.

Appare un giocatore completo, anche se a dire il vero le prime esperienze sull’erba le ha avute la settimana scorsa durante le qualificazioni del Queen’s, uscendo al secondo turno per mano di Gregory Carraz; tuttavia i suoi successi sul tappeto indoor e sul rosso a livello challenger lasciano pensare che Djokovic sia un giocatore da tutta la stagione, presupposto che lo porta ad avere la possibilità di potersi preparare al meglio per puntare al grande salto in classifica.

Certo è che l’allievo di Jovan Lilic, suo allenatore da sempre, i numeri pare averli proprio tutti e magari se affinerà un po’ la sua tattica e se risolverà i suoi problemi fisici…… ma bando ai discorsi ipotetici, possiamo solo dire una cosa: it’s Djoko-time!

Scheda di NOVAK DJOKOVIC


Data di nascita: 22 maggio 1987
Luogo: Belgrado
Residenza: Belgrado
Altezza: 187 cm.
Peso: 75 kg.
Tipo: Diritto (rovescio bimane)
Titoli Challenger: (3) Budapest 2004, Aachen 2004, Sanremo 2005
Titoli Futures : (3) Serbia F3 2003, Hungary F1 2004, Serbia F5 2004,
Esordio In Davis Cup: 9 aprile 2004, Serbia-Lettonia contro Janis Skroderis
Inconti In Davis Cup: (4) 3 vittorie 1 sconfitta
Record a livello ATP: 2 – 6
Record a livello Challenger: 26 – 8
Record a livello Futures: 27-8

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