L'anello mancante

Inserito il 31 agosto 2005 15:36 da Alessandro Bianchi in Editoriali
Quante volte avete sentito parlare che il tennis si gioca con la testa? Credo che neanche ve lo ricordiate. Quante volte, però, avete sentito dire che per vincere servono degli ottimi fondamentali? Che diritto e rovescio sono il principio base del tennis?

Sembra un po’ una contraddizione. Fino a poco tempo fa lo credevo anch’io, ma poi chiedendomi se il tennis è un sport a parte, che esclude ogni altra disciplina, mi sono detto “che stupido…” allora ho iniziato a cercare e a cercare, e non avete idea di quante cose abbia scoperto sul tennis, leggendo un libro di filosofia, parlando di altri sport o guardando un film.

Proprio guardando un film, mi è venuto in mente di scrivere questo articolo. Il film in questione parlava del golf ed in questa disciplina, per quanto ho capito, è molto importante lo swing che con una mia definizione rudimentale, da analfabeta del golf, si può dire che è “il colpo”, ciò basta a definirlo. Ma allora, dove sta l’anello mancate? Il titolo, l’ho scritto perché mi piaceva come suonava?no, lo swing è l’anello mancante. Lo swing è Il colpo.


Vorrei sottolineare come la mia definizione sia appropriata, infatti non parlo di un colpo, diritto rovescio, volèe, o un singolo colpo giocato in un determinato momento della partita, ma del colpo per eccelenza che esiste in valore assoluto, al di sopra dei colpi che noi conosciamo, più semplicemente è l'anima di ogni colpo.


Questo colpo è dentro ognuno di noi ed è diverso per ognuno, è ciò che collega anima(testa, è troppo riduttivo per definire ciò che siamo) e corpo. Mentre l’anima ci da la forza interiore, l’energia per stare concentrati in campo, per dare il meglio di noi stessi, il corpo ci permette di colpire la palla con “un colpo” eseguito con la tecnica che ci è stata insegnata; proprio fra anima e corpo, troviamo il nostro “swing tennistico”, l’anello mancante che collega le nostre emozioni, la nostra forza interiore, al gesto tecnico.


Per darvi un’idea più chiara di cosa sia e dove si collochi, pensiamo a noi, mentre colpiamo la pallina. Nella testa, collochiamo la forza mentale, poi, la racchetta fra le mani, sarà il corpo. Ora pensate al movimento che state per fare, apertura e chiusura, ecco, quella linea immaginaria, su cui viaggia il nostro braccio-racchetta è il nostro swing. Non importa di colpire la pallina, di dove andrà, ciò che importa è scoprire il nostro swing, il nostro colpo, la nostra fluidità, che non dipenderà dalla pallina, dalle condizioni climatiche dall’avversario o da altro. E’ “il colpo”, totalmente indipendente dal resto, è autonomo e vive di vita propria(l'annima di tutti i nostri colpi).


Pensate ai vostri colpi eseguiti senza paura con la racchetta che diventa il vero prolungamento del vostro corpo e della vostra anima, potete sentire la pallina impattare totalmente, lo swing, sarà la via per riuscire a fare un qualsiasi colpo.


Prima di ogni partita, chiudete gli occhi, entrate in campo(mentalmente) e provate a cercare il vostro swing, fatelo prima senza racchetta, poi con e sentite il vostro corpo fluire dolcemente su una linea immaginaria personale, dove non dovete fare nessuno sforzo per spingere la pallina, sentitevi totalmente in pace con il mondo, perché il mondo siete voi. Alla fine colpire la pallina sarà un gioco da ragazzi.
 
www.tennisteen.itGIUSEPPE ANSELMO


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