È iniziato Wimbledon? No, prima c’è la pioggia!

Inserito il 27 giugno 2006 00:14 da Redazione in Editoriali
Prima giornata dell’edizione 2006 totalmente contrassegnata dall’immancabile “rain” che ha avvolto tutto l’All England Club.

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Che inizio! Uno di quelli col botto… pardon, col tuono! Alle 12 locali, quando era previsto l’inizio nei campi secondari, la pioggia era già protagonista, tanto che gli organizzatori avevano, per l’occasione, spostato l’avvio dei match per le 13.30 (le 14.30 in Italia), quando, per la verità, un po’ di tennis si è visto. Peccato solo che dopo 35 minuti Giove Pluvio è tornato a farsi sentire, ancora più forte di prima e così i teloni sono di nuovo tornati protagonisti.

 

Nei pochi minuti di gioco abbiamo potuto ammirare il campione in carica, Roger Federer, che com’è tradizione ha inaugurato il campo centrale, affrontando il francese Richard Gasquet, riuscendo anche a conquistare il primo set per 6/3 e ad iniziare il secondo, fino al 2/1 francese, quando il giudice di sedia ha ordinato la sospensione. Sugli altri campi c’erano la Clijsters, bloccata quando serviva per il primo set contro la russa Zvonareva e la Hingis che è invece riuscita a concludere la prima frazione, vinta per 6/2 sull’ucraina Savchuk.

 

C’era anche un’azzurra, Maria Elena Camerin, opposta alla slovacca Hantuchova, numero 15 del seeding londinese: al momento dello stop la nostra portacolori era sotto per 4/3 nel primo set e domani le due riprenderanno da lì, come secondo match sul campo numero 3, così come riporta il nuovo order of play, che comprende tutti, o quasi, i match di primo turno dei due tabelloni di singolare, sperando che dall’alto non arrivi ancora acqua.

 

Mentre attendiamo l’inizio delle partite, ecco alcune curiosità legate al protagonista della nostra rubrica (che, dopo il successo riscosso in occasione del Roland Garros, i responsabili hanno confermato anche per i Championships), ossia la pioggia, da sempre una costante del torneo più prestigioso del mondo.

 

Il primo Wimbledon giocato a Church Road (dove si svolge attualmente) nel 1922, alla presenza del re George V e la regina Maria, fu pesantemente condizionato dalla pioggia. L’orario di gioco del primo giorno fu posticipato alle 14.45, ma solo fino alle 15.45 si poté giocare. Piovve ogni giorno del torneo quell’anno tanto che i tabelloni si poterono completare solo al terzo Mercoledì.

 

Nel 1955 un tremendo acquazzone ha inondato i tunnel adiacenti il Campo Centrale, rendendoli impraticabili.

 

Trent’anni dopo, nel 1985, una drammatica tempesta durante il pomeriggio del secondo Venerdì vide cadere più di un pollice (circa 2 cm e mezzo) di acqua in meno di venti minuti.

 

Nel 1991, il tempo nella prima settimana fu così brutto che, dopo quattro giorni, solo 54 dei 240 match previsti furono completati. Questo fu il primo anno in cui si giocò nel Middle Sunday, la famosissima domenica di mezzo, sacra ai puristi e tradizionalisti inglesi. La fila per l’ingresso raggiunse dimensioni impensate (più di 2 km e mezzo) e alla fine si contarono 24.894 spettatori, che diedero luogo ad un’atmosfera indimenticabile, con semplici tifosi seduti in posti che in altri giorni sono normalmente riservati ai cosidetti ospiti d'onore. Questa giornata, per l’occasione, venne chiamata “The People’s Sunday”, la Domenica della gente.
 

Infine il 2004, che fu uno dei Wimbledon più bagnati nella storia con due giorni in cui non si è giocato nemmeno un 15 e con solamente tre giorni (il primo Venerdì, il secondo Lunedì e Martedì) senza alcuna interruzione. E questa è l’ultima edizione in cui si è giocato nel Middle Sunday.

 

E speriamo di non ricordare il 2006 per le stesse ragioni di cui sopra… ma, anzi, per qualche altro motivo legato al tennis, come per esempio il record di Borg (41 successi consecutivi sull’erba) che Federer si appresta a battere, e di cui, speriamo, potremo occuparci già a partire da domani, quando, pioggia permettendo, lo spettacolo potrà avere finalmente inizio!

 


Giorgio Scorsone    –      TennisTeen.it

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