Andre saluta il tempio

Inserito il 3 luglio 2006 01:20 da Redazione in Editoriali
Un numero speciale della rubrica player of the day: la dedica è tutta per Andre Agassi che saluta il centrale di Wimbledon dopo la sconfitta con Rafa Nadal.

Tante volte lo avrà pensato nei momenti bui della sua carriera: "è ora di smettere". Altrettante volte Andre Agassi si è risposto da solo, e ha risposto per tutti i suoi tifosi: "no, devo andare ancora avanti". Per divertirsi, per far divertire, per vincere e per fare vincere uno sport come il tennis, per portare avanti quella passione che si è costruito da bambino e che mai, proprio come un bambino, si vorrebbe terminare.

Ma è giunta l'ora, il fisico non regge più, e le giovani leve diventano imbattibili, anche per un vecchio leone come Andre Agassi. E così l'ultimo campo che Andre solcherà sarà quello di Flushing Meadows, a cavallo tra agosto e settembre, per gli Us Open, quel torneo che tanto gli ha dato nella sua lunghissima carriera. Ma un saluto, e un pianto, c'è già stato. E forse sarà stato ancora più emozionante di quello definitivo.

Sabato pomeriggio Andre Agassi è sceso in campo per l'ultima volta sul campo centrale di Wimbledon. Wimbledon già di per se non è un torneo qualunque, Wimbledon è leggenda, per il tennis ma anche per lo sport in generale. E leggenda Andre Agassi è diventata proprio lì, su quei campi in erba che tanto affascinano anche solo con lo sguardo; era il 1992, sono passati 14 anni, ma tutti se lo ricordano ancora. Quell'Agassi capellone in ginocchio in lacrime per aver battuto in finale Goran Ivanisevic. Andre Agassi vince il suo primo torneo del Grande Slam, Andre Agassi vince Wimbledon, Andre Agassi diventa leggenda.

Resterà l'unico Wimbledon vinto dall'americano nella sua lunga carriera, a cui si aggiungono nel meraviglioso palmares 2 Australian Open, 4 Us Open e un Roland Garros. Tutti sanno quello che Andre ha vinto, inutile elencarlo. Tutti sanno chi è Andre Agassi per il tennis, anche un neofita o un esperto di qualche altro sport saprebbe associare il suo nome alla racchetta.

Qualcuno dirà: ma non si è ancora ritirato, c'è ancora qualche torneo. E' così, negarlo significherebbe dire il falso. Ma sabato qualcosa è finito anche per il tennis, Wimbledon significava da quindici anni anche Andre Agassi. A partire da domenica non è più così.
 
E anche per noi giovani, che seguiamo questo sport da qualche anno, viene indubbiamente a mancare qualcosa. Le immagini di quell'Agassi capellone in ginocchio sul centrale di Wimbledon sono tra i primi ricordi legati al mondo del tennis dei ventenni di oggi. Ventenni che sono cresciuti con il mito di Andre Agassi. Magari tifando Sampras, tifando Courier o Ivanisevic prima, Nadal o Federer ora. Per tutti comunque Andre Agassi è stato un mito. Amandolo o non amandolo, di mito si tratta.

Oggi si chiude un capitolo importante della storia del tennis. C'è ancora uno Us Open però. Una cosa è certa, noi caro Andre, tiferemo ancora per te. Non vincerai, ma l'emozione che regali, e che ci hai regalato lungo questi 15-20 anni, ci resterà per sempre.




Marco Marangoni - tennisteen.it

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