Ma perche', Frick e' piu' forte di Colangelo?

Inserito il 21 settembre 2006 22:17 da Redazione in Editoriali
Prosegue la rubrica a cura di Alessandro Nizegorodcew, giornalista e speaker di Nuova Spazio Radio (www.nuovaspazioradio.it).
Il nuovo capitolo e' dedicato ad un'intervista al giocatore azzurro Fabio Colangelo.


 L'immagine “http://images.tennisteen.it/gallery/portal/Colangelo%20-%203.JPG” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori. A volte mi fermo a fare una riflessione..una riflessione di cui molti, parlando di tenis, non tengono conto. Nel campionato di calcio di serie A giocano circa 400-450 giocatori. Un Frick qualunque è considerato, in ogni caso, un ottimo giocatore; uno che se ci giochi contro a calcetto il giovedi sera, come si dice, non te la fa proprio vedere! Frick può essere considerato uno che a calcio gioca molto bene. Chiunque gioci in serie A, anche se in panchina, è un giocatore, in linea generale, di grande valore. E nel tennis? Beh, nel tennis il numero 450 è uno scarso. E’ uno che dovrebbe smettere perché non arriverà mai nei primi 100. Insomma, se a 25 anni sei ancora numero 450 del mondo, in uno sport come il tennis, sei considerato, dall’opinione pubblica e, purtroppo, non solo, un giocatore decisamente mediocre. Ma il discorso è lo stesso di prima: se il giovedi sera giochi a tennis contro il 500 del mondo, la pallina non la vedi in nessun modo! E allora c’è qualcosa che non va.. c’è qualcosa su cui riflettere.. spesso le persone non si fermano mai, se non per criticare gratuitamente qualcun altro.. nello sport come nella vita di tutti i giorni.. e allora io oggi voglio fare il difensore delle cause perse.. volgio fare l’avvocato di Fabio Colangelo!

Fabio è un ragazzo del 1981, è il classico esempio di ciò di cui parlavamo prima..

Ora intorno al 500 del mondo, 415 come migliore classifica..

Fabio nella vita fa il tennista..

Fabio si sacrifica, viaggia, combatte, soffre, gioisce..tutto per questo grande sport che è il tennis!

Ho iniziato a giocare a tennis intorno agli 8 anni. In quel periodo giocavo a mini-basket, ma mio padre faceva il maestro di tennis durante l’estate nel paese dove avevamo casa in montagna. Questo sport non mi dispiaceva affatto e piano pinao ho cominciato a provare, ho cominciato a giocare a tennis. Durante il primo anno mi allenavo solo una volta a settimana nel circolo dove lavorava anche mio padre; dall’anno successivo invece ho iniziato la SAT al T.C. Milano e in quel caso la frequenza era già importante: 3-4 volte a settimana. Sono rimasto lì per 3 anni, con i maestri Tonello e Masera

Il tennis è ancora un gioco per Fabio, non ha ancora idea che questo sport possa diventare parte importante della sua vita..

Dopo i 3 anni al T.C. Milano mi sono trasferito con la famiglia ad Arese e ho dovuto quindi cambiare circolo a causa della troppa distanza. Mi sono allenato 2 anni all’Accademia di Novate Milanese, prima di decidere di giocare in pianta stabile nel circolo del mio paese. Sono stato lì per 3 anni ed è stato verso la fine del terzo anno che ho deciso che il tennis sarebbe potuto diventare molto più che un passatempo…”

Ma Fabio non partecipa ai tornei internazionali junior e qualcosa, se vuole fare del tennis una professione, bisogna cambiare ancora..

“Quando ho capito che ad Arese non vi erano le condizioni per fare il salto di qualità, insieme ai miei genitori, che non smetterò mai di ringraziare per il continuo e costante sostegno, ho deciso di trasferirmi a Modena sotto la guida del maestro Bontempi”

Il primo anno da professionista per Colangelo non rispecchia le aspettative. Un infortunio al ginocchio lo tiene lontani dai campi per mesi e anche la guida tecnica non lo aiuta: da aprile a novembre, infatti, Fabio gioca solo 4-5 futures.

“Si il mio primo anno da Pro è stato un disastro! Mi sono comunque tolto le prime piccole soddisfazioni della mia carriera; in coppia con Ianni e Livraghi ho vinto i campionati di doppio a squadre under 18”

Il salto di qualità stenta ad arrivare, nonostante l’indubbio talento di Fabio, per tanti e svariati motivi..

“L’anno successivo ho lasciato Modena e praticamente non ho giocato a tennis. Ero rimasto indietro con la scuola nei primi mesi dell’ultimo anno di liceo scientifico; così mi sono concentrato sullo studio per i restanti mesi, frequentando tutti i mesi, mattina e pometiggio. Ovviamente il tennis ne ha risentito pesantemente, e sono retrocesso da 2.4 a 2.5”

Il 2000 è l’anno della svolta..

“Dall’inverno del 2000 ho praticamente iniziato a fare il professionista “vero” insieme a gruppo di Maurizio Riva, al quale devo veramente molto! A metà 2001 sono riuscito a prendere i miei primi punti tanto da arrivare 750 del mondo e 2.1”

Nei due anni successivi Fabio pareggia sostanzialmente i risultati precedenti, rimanendo bene o male nella stessa posizione di classifica. Tanto che Fabio pensa addirittura di smettere..

“A fine 2003 avevo pensato di smettere visto che non avevo raggiunto i risultati che credevo di poter ottenere. Si è venuta però a creare, grazie a mio padre, la possibilità di tornare ad allenarmi vicino casa con il maestro Borroni; ho deciso allora di continuare a crederci! E sia ne 2004 che nel 2005 ho compiuto importanti, seppur piccoli, progressi in termini di tennis e di classifica”

La consapevolezza di far bene, di poter raggiungere traguardi importanti, Fabio l’aveva già raggiunta…

“Nel 2001, durante l’inverno, ho giocato la serie A1 al T.C. Milano e nonostante fossi affaticato dalla preparazione fisica, ho battutoAllgauer e Colla che in quel periodo erano nei primi 400 del mondo e ho giocato alla pari con Azzaro e Navarra che erano addirittura dentro i 300..”

Il 2006, purtroppo, non è stata una stagione particolarmente brillante per Fabio Colangelo, nonostante qualche soddisfazione importante..

“Per come avevo iniziato l’anno, non posso dire di essere molto soddisfatto….anzi!!! sono piuttosto arrabbiato (non è esattamente questa la parola usata da Fabio; n.d.a.)!!! Pensavo di essere riuscito a fare un ulteriore passo avanti, invece purtoppo la classifica dice il contrario. Momenti belli ce ne sono stati comunque: la fase che ricordo con maggiore emozione è stata senza dubbio la trasferta in Sud America di inizio anno, che mi ha insegnato e fatto capire tantissime cose. Per quanto riguarda invece le partite che mi sono rimaste nel cuore direi certamente quelle contro Di Pasquale e Saoudi, per il livello di gioco che avevo raggiunto e per il valore degli avversari. Non dimentico di certo poi la vittoria contro Ionita, che ha aiutato la mia squadra a raggiungere la promozione in serie A1!”

Come dicevamo un giocatore come Colangelo, numero 500 circa delle classifiche mondiali, non ha la stima degli addetti ai lavori che può avere Frick o chi per lui. Un giocatore di serie A, tra l’altro, viaggia a spese della squadra; ha tutto fornito dalla società. Scende in campo e gioca. Tutto lì! Fabio Colangelo e tutti i ragazzi italiani e non, vanno stimati solo per la passione che mettono in questo sport e i sacrifici, anche economici, che fanno per poter raggiungere un sogno. Per poter vivere quelle emozioni che tutti noi appassionati di tennis inseguiamo tutti i giorni, addirittura attraverso un Livescore..ma di questo abiamo già parlato..

“Il tennis da delle emozioni talmente intense e belle che credo pochi sport riescano a dare e per le quali vale la pena fare tutto quello che facciamo! Tutti quelli che lo praticano e lo seguono capiscono di sicuro di cosa sto parlando…….”

Si Fabio, lo capiamo benissimo…speriamo che ogni giorno che passa lo possa capisca qualcuno in più..

Alessandro Nizegordcew

Iscriviti alla newsletter

Indirizzo email

Nome