La tensione nel campo da tennis

Inserito il 19 settembre 2005 22:27 da Alessandro Bianchi in Editoriali
Quante volte un giocatore, per quanto sia bravo, smette di giocare. Quante volte abbiamo visto la stessa scena?un piccolo fenomeno, che in allenamento è capace di cose formidabili, ma che in partita perde spesso?O che arrivati ad un certo punto della partita crolla inesorabilmente?Molte volte queste scene sono stato teatro dei nostri occhi; ancor più volte la stessa risposta ha accompagnato queste scene…troppe pressioni…. Ebbene, perché in partita si gioca con un tal livello di tensione?Ci sono 2 tipi di tensione:


- normale(o interna), che accompagna sempre i nostri incontri e che non può essere eliminata. Questa tensione è “positiva”, poiché è quella che ci permette di non sbagliare, di non rilassarci troppo. Le prime volte si manifesta anche in modo amplificato, in alcuni soggetti può portare addirittura allo svenimento, in altri a steccare qualche pallina, ed altri ancora non verranno sfiorati che minimamente. Tutto ciò si verifica con i giovanissimi o chi ritorna alle competizioni dopo un periodo di stop, ma nulla di preoccupante, significa soltanto che ci siete!

- bizarra(o esterna), che si insinua in noi dall’esterno. Nella maggior parte dei casi è “negativa”. Questa tensione viene create dalla nostra mente come una sorta di meccanismo di auto-difesa verso pressioni esterne. Normalmente, creaiamo automaticamente la tensione in situazioni di imbarazzo, quando ci si trova di fronte a nuove esperienze, o quando si vuole rendere al meglio. Tutte queste sono tensione che, normalmente, vengono sviluppate e perfezionate dall’interno del nostro Io, ma a queste si aggiungono quelle esterne. Sono come dei parassiti che si nutrono delle nostre paure, delle nostre emozioni ed amplificano qualsiasi cosa. Ciò le rende insopportabili a livello inconscio e nei casi più esasperati si rischia un forte stress. Ma le tensioni negative si possono manifestare anche in maniera più lieve, ma altrettanto(se non di più)logorante. E’ questo il caso di continui pensieri che ci tormentano, che non ci fanno dormire che ci accompagnano sempre…

Il caso “esterno”, è facilmente comprensibile che è quello da “eliminare” o “ridurre”. Queste tensioni negative, come detto, provengono dall’esterno e possono essere legate alla figura di un membro della famiglia, di un amico, di un preparatore, di un’amante o ad una proiezione di sé nel futuro poco soddisfacente, o quanto meno poco stabile. Per riuscire ad andar oltre questi ostacoli si possono utilizzare 2 metodi(compatibili), che sono i seguenti:

1. affrontare chi ci sembra possa influenzare o appesantire questa condizione di “instabilità” emotiva. Come si suol dire “tirar fuori gli spettri dall’armadio” con questa persona. Ma state attenti, non sentitevi in colpa se a questa persona dovete molto(o vi sentite comunque in debito)perché non è assolutamente una cosa negativa, anzi è molto positiva. In questo modo, con i risultati che otterrete riuscirete a raggiungere lo scopo che entrambi vi siete prefissati e dopo potrete sicuramente lavorare in modo molto più tranquillo;

2. Quando vi siete appena alzati, ma vi accorgete di esser troppo stanchi per affrontare una giornata, cosa fate? Quando siete malati, cosa fate? Vi mettete a letto e, ne sono quasi certo, ricordate i bei tempi dell’infanzia, rievocate alcuni momenti, alcune gestualità che vi riportano a quando stavate mali da bambini o non volevate andare a scuola. Coccolati ed al calduccio nel vostro letto, protetti nel vostro mondo. Ebbene, tornate al letto d’infanzia!!!Mi spiego meglio: un giocatore professionista/agonista molte volte dimentica perché gioca, non sente più ciò che lo ha fatto avvicinare ed amare questo sport, quindi tornate indietro. Prenotate un’ora nel vostro circolo e giocate con chiunque capiti, per il sol gusto di giocare di divertirvi. Il compagno di gioco, non dovrà esser per forza del vostro livello(anzi, se più basso meglio), perché così potrete rendere di più a voi stessi. Divertitevi a prolungare lo scambio, a cercare quelle soluzioni che difficilmente ci si permette in partita, giocate con il risultato(fate un tira e molla), insomma divertitevi!Se al parco avete una palla, e 2 alberi che facciano da pali chiunque è buono per giocare e divertirsi assieme, fatelo anche nel tennis.

In quest’ultimo punto, nessuno si aspetterà da voi nulla, perché è una partita “scontata” che sarà un vero piacere disputare per il vostro occasionale compagno, in quanto egli potrà apprendere nuove cose e dire agli amci “ehi, ho giocato con un 600 al mondo!!!” E voi, invece….potrete ritrovare il vostro tennis, perduto o allontanato che sia. Ricaricate le batterie tornando nel vostro letto….



 
WWW.TENNISTEEN.IT – GIUSEPPE ANSELMO

 


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