Il Capodanno degli appassionati

Inserito il 13 gennaio 2008 19:50 da Alessandro Bianchi in Editoriali
Il Capodanno si festeggia in quasi tutto il mondo il primo di Gennaio, con qualche eccezione..

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..quello ebraico cade in Settembre, quello islamico tra la fine di Gennaio e l’inizio di Febbraio, quello birmano a metà Aprile, quello cinese si celebra il giorno della seconda luna piena dopo il solstizio d’inverno e quello degli appassionati di tennis coincide con la data d’inizio degli Australian Open. Dal 1987, quando si spostò definitivamente il torneo in Gennaio, in Italia si stappa lo spumante all’una di notte del lunedì di metà Gennaio.

Fino a qualche anno fa, quando Tele+ e, poi, Sky trasmettevano gli incontri dall’Australia, il botto coincideva col coretto di Clerici e Tommasi, che, più o meno intonatamente, abbozzavano un BingoBongo indimenticabile. Considerato lo stile di Jacopo Lo Monaco di Eurosport, sarà molto difficile che ci delizi con qualche vecchio brano; noi, però, festeggiamo lo stesso.

Quando penso alle prime edizioni a cui ho assistito, mi vengono in mente le vittorie dell’ordinatissimo Wilander, del meraviglioso Edberg, di Lendl, Becker e Courier. Ricordo l’elegantissima Mary Joe Fernandez e le geometrie variabili del gattone Mecir, impareggiabile Miroslavo. Sono due, però, le partite che mai dimenticherò, con in campo, in entrambe, Boris Becker. Nel 1992, il tedesco si trovò di fronte McEnroe nei sedicesimi di finale: fu, a mio parere, uno dei migliori incontri di John, che accompagnò a straordinari turni di servizio delle incantevoli sessioni di chip & charge, impartendo all’avversario una delle più riuscite lezioni di tennis. L’anno precedente, sempre nei sedicesimi, Boris dovette spingersi fino al ventiseiesimo gioco del quinto set, per avere la meglio sul servizio e sul dritto di Omar Camporese, che, non solo in quel giorno, sfiorò le più alte vette del tennis giocato su questa terra. Per tornare ai nostri giorni, ricordo uno stupendo match giocato nel 2003 tra El Aynaoui e Roddick, vinto dall’americano al quinto set e la meravigliosa semifinale del 2005, tra Safin e Federer, vinta dal russo nel sedicesimo gioco, sempre del quinto set. Non è facile stilare una classifica dei migliori incontri giocati nel primo slam dell’anno, ma, sono sicuro, credo che i quattro sopra citati accomunino i ricordi di molti di noi.

In alto i calici, dunque, cari appassionati: chiediamo al nuovo anno di iniziare maestosamente e di riempire i nostri cuori tennisti di preziose emozioni da serbare gelosamente insieme!

Marcos

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