Marcos vs Marcos

Inserito il 4 giugno 2011 08:39 da Redazione in ATP e dintorni

Federer?Gentlemen, he said, I don?t need your organization, I?ve shined your shoes, I?ve moved your mountains and marked your cards, but Eden is burning, either brace yourself for elimination or else your hearts must have the courage for changing of the guards?.



Chiudevo così un mio editoriale per TennisTeen tre anni fa, dopo alcune mediocri prestazioni di Roger e preoccupato dalla tenuta fisica di Rafa, che sin da giovane ha per me troppo sollecitato ossa e tendini con la sua straordinaria massa muscolare.

Stopàrdiciùfoli, caro Marcos: in finale, al Roland Garros, ci sono ancora loro due.

Scrivevo della parabola discendente di Fernando Gonzalez, di Ljubicic, di Hewitt, di Robredo, Ferrero, Haas e James Blake. Scrivevo delle altalenanti, seppur talvolta impressionanti, prestazioni di Davydenko, Nalbandian e Safin. Ringraziavo Tim Henman, splendido baronetto della volée, che aveva appena chiuso con il tennis. Sento ancora la sua mancanza.

Innanzi tutto, però, scrivevo del destino che, a mio parere, sarebbe a breve toccato al re Roger, fresco di una serie di inopinate sconfitte, troppo ravvicinate per uno come lui: due contro Canas, due contro Nalbandian, una contro Filippo ed una agli AusOpen contro Djokovic, che già allora vedevo come il più serio candidato a sostituirlo in vetta. Scrivevo che, forse, Federer stava finendo la benzina, non avendomi mai del tutto convinto il diesel.

E scrivevo della palla del principe Nadal, che a fatica superava la linea del servizio: iniziavo a temere che Rafa si affidasse più alle braccia che alle gambe, perdendo una delle qualità che l’aveva sino allora aiutato a crescere. Ero convinto che il suo gioco, di lì a poco, sarebbe stato messo in seria difficoltà dagli attacchi della nuova generazione, quella meno usurata di lui: Djokovic, Murray, Del Potro, Gasquet, Tsonga, Monfils, Cilic e Gulbis, aggiungendo, anche solo per ammirazione, Andreev, Kohlschreiber e Verdasco, tre dell’ottantatre che mi son sempre piaciuti.

Il re è nudo ed il principe è in mutande, scrivevo.

Nelle semifinali di venerdì, Roger e Rafa hanno annichilito Murray e Djokovic: domenica si contenderanno il titolo a Parigi.

Stopàrdiciùfoli, caro Marcos.

Marcos

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