Italia, il fantasma dei grandi tornei

Inserito il 14 ottobre 2006 13:13 da Matteo Rinaldi in ATP e dintorni
In campo maschile ci si accontenta di troppo poco

La situazione che si presenterà al prossimo Masters Series di Madrid è abbastanza imbarazzante e al tempo stesso esplicativa dell'approccio che hanno i tennisti italiani con i grandi appuntamenti del tennis mondiale, quelli che attirano il grande pubblico e che dovrebbero essere l'obiettivo principale per qualsiasi giocatore.

Infatti in terra iberica su 6 giocatori nei primi 101 del mondo solo uno, l'alto-atesino Andreas Seppi, sarà presente nel tabellone di qualificazione. Gli altri(Volandri,Bracciali,Sanguinetti,Di Mauro e Starace)evidentemente hanno impegni più importanti che giocare un Masters Series. Probabilmente più di uno giocherà il campionato di serie A1 italiano, scelta che certamente dimostra il grado di ambizione presente nel nostro tennis.

Forse si può essere un pò più indulgenti col 34enne Sanguinetti e con Di Mauro, che indoor sicuramente fa molta fatica(anche se tentare sarebbe comunque meglio), ma gli altri? Volandri viene da un periodo molto positivo sulla terra battuta, ma c'è sempre l'impressione che a lui in fondo vada bene così, senza mai provare a migliorarsi anche su superfici meno polverose e più rapide. Madrid tra l'altro è sicuramente il tappeto indoor più lento e quindi più adattabile alle caratteristiche del nostro n.1 solo che avrebbe dovuto giocare le qualificazioni e forse non si sente in grado di poterle superare.

Ancora più incomprensibile la scelta di Bracciali, che non più tardi di 2 giorni fa metteva in grandi difficoltà Marat Safin e che in questo periodo dell'anno dovrebbe giocare anche la notte viste le sue capacità sui campi rapidi. Invece niente, anche lui se ne resta a casa.

Per Starace vale più o meno lo stesso discorso, giocatore che troppe volte ha preferito girovagare nei challenger invece di confrontarsi nei grandi tornei. Quest'anno viene da un infortunio rimediato a Biella(guarda caso altro challenger)ma anche in passato il suo atteggiamento è stato lo stesso.

Abbiamo volutamente tenuto fuori Galvani, reduce da una lunga trasferta in Asia e autore di un'ottima stagione, a lui è concesso anche essere un pò stanco viste le tante partite giocate quest'anno per risalire il ranking.

La mosca bianca è sempre Andreas Seppi, sicuramente in crisi di risultati ma che nonostante questo si presenta sempre ai nastri di partenza dei grandi tornei. D'altronde lui fa solo quello che qualsiasi giocatore con un minimo di ambizione dovrebbe fare, non curare solo il proprio orticello ma provare a fare qualcosa in più.

Speriamo che dal prossimo Masters Series, quello di Parigi Bercy, le cose possano cambiare anche se troppe volte siamo rimasti delusi e speriamo anche che le nuove leve del nostro tennis si comportino in maniera diametralmente opposta. Slam e Masters Series, questo è il vero tennis.

Tennisteen - Matteo Rinaldi

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