LE REGOLE DEL SOSPETTO

Inserito il 6 ottobre 2005 15:23 da Alessandro Bianchi in ATP e dintorni
Le procedure utilizzate attualmente dal’ATP per la lotta al doping sono per molti aspetti diverse dagli altri sport e sostanzialmente nolto piu’ garantiste.
Succede quindi che un giocatore come Mariano Puerta potrà essere squalificato solamente a Dicembre, come annunciato dal associazione giocatori, dopo un processo pur essendo già risultato positivo alle contro analisi. Il contrasto con il ciclismo è stridente  in cui basta essere pizzicato una volta e senza contro analisi per essere fermato automaticamente. Nel tanto bistratato  per coerenza ed efficenza delle regole, calcio,  bisogna essere trovati positi alle contro analisi per essere fermati, nel tennis si aspetta il processo.
Il risultato è che Mariano ha preso parte in questa parte di stagione a tornei in cui un top ten non avrebbe bisogno di partecipare se non invogliato da sostanziosi sotobanchi, cito Bucarest, Ho Chi-min e Tokio. I soldi dei sottobanchi a differenza dei montepremi non potrà togliergleli nessuno e quindi riuscirà comunque a guadagnare da una situazione creatasi non rispettando le regole, forse non quelle dell’ Atp ma senza dubbio quelle della “decenza”.  
L’annncio dell’ATP di subcontrattare il servizio di controllo anti-doping all’ITF sembra piu’ la mossa di chi dopo aver fatto scappare molti i buoi non chiude i cancelli ma prova a spostare i rimanenti in un altra stalla sempre di sua proprietà, come a dire non cambio le regole ed i metodi ma qualcosa sto facendo..direi che siamo nell’ ambito della politica “democristiana” applicata al tennis.   
Sapete quanti controlli ha ricevuto Puerta secondo le statistiche del 2004 pubblicate dall’ATP? Udite, Udite, zero. Canas invece tre controlli. Agassi, due. Stiamo parlando negli ultimi due casi di top ten, quindi si possono immaginare il livello quantitativo dei controlli a livello piu’ basso. Per le statistiche chi ha avuto piu’ controlli sono stati Ferrero,  Thomas Johansson e Verdasco con 5 ciascuno.
Con un numero così basso di controlli, non credo pur non essendo del mestire, sia difficilissimo aggirarli trovando, come si narra si facesse in altri sport, un gentile donatore di urina.
I controlli fuori dalle competizioni sono stati invece 14 con solo 4 nomi illustri come Coria, Calleri, Zabaleta, Feliciano Lopez e circa 10 carneadi.
Nelle statistiche dell’atp non sono compresi gli slam che sono gestiti dall’ITF in cui effettivamente i controlli si fanno obbligatoriamente dai quarti e con una certa consistenza quantitativa, non si può quindi dire che sia un caso che Puerta sia stato preso proprio a Parigi anche se bisogna dire che nelle statistiche dell’ITF la casella dei controlli dello scorso anno del argentino  presenta un’altro zero mentre Canas ha un misero uno.
La sceltà di delegare i controlli all’ITF pressupone un’ammissione di debolezza dell’ATP che evidentemente considera i controlli effettuati negli slam piu’ seri. La cosa curiosa è però che a parte il recente caso di Puerta a Parigi non risultano altri casi di giocatori trovati positivi negli slam, ci si può quindi domandare su che base si può sostenere, se non su un criterio quantitativo, che i controlli effettuati dall’ITF siano piu’ validi di quelli dell’ATP.
Il sospetto che questa mossa sia piu’ che altro di immagine e strategica credo sia  in qualche maniera naturale e legittimo. Sarebbe stato preferibile per motivi di trasparenza che il controllo dei giocatori fosse stato affidato ad un’ente terzo che non avesse interessi diretti o indiretti nella gestione dell’immagine dei giocatori come posso essere l’ATP e l’ITF, di certo però se non si riuscirà a essere credibili in questa battaglia, il tennis potrebbe perdere molto dell’appeal e del fascino che ha verso un pubblico che vuole credere in uno sport pulito e leale.     
  
  
 
 
 

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