C'era una volta il tennis

Inserito il 13 maggio 2006 12:33 da Alessandro Bianchi in Il punto
Riportiamo il grande tennis in Italia, per condurre nell’olimpo del tennis il nostro paese


C’era una volta l’atp di Firenze, di Bologna, di Bari e quello di Merano. Da Nord a Sud, l’italia era ricoperta dai suoi grandi eventi tennistici. Ma, senza andar troppo lontano, per tornei di cui i più giovani, probabilmente, non sapevano neanche l’esistenza. Nell’ultimo anno, anzi nel giro di 5 mesi, abbiamo perso altri 2 tornei: ATP  Milano e WTA Modena; senza dimenticar che anche a Palermo iniziano ad incontrare qualche difficoltà. In questo quadro, si inserisce una brezza proveniente da Napoli, unica città che potrebbe ancor essere lambita dai fasti dell’Atp.

Ma anche nelle altre zone d’Italia, la situazione non è delle migliori, la lista dei tornei soppressi si è allungata. Escluso Roma, ormai bisogna andare oltralpe per vedere un torneo ATP o WTA. Certo, qualcuno potrebbe dire che sono cresciuti i tornei minori, giustissimo. Ma io, rispondo che i tornei Challenger ed itf, purtroppo, non catturano l’attenzione dei media che sono il maggior organo di diffusione dello sport (e se già vengono dedicati 2 giorni al Master Series di Roma, figuratevi quanto spazio ci sarebbe per un challenger da 25000$), e bisogna passare tramite loro per far avvicinare sempre più persone a racchetta e palline, a non farlo ritornare un mero sport da elite; i tornei minori servono a far crescere i giovani, un giovane che raggiunge i massimi livelli procura attenzione verso il tennis e ciò fa crescere il numero di appuntamenti in Italia, più tornei, ergo maggior visibilità per il tennis; ma, cancellando date importanti dal nostro calendario, non facciamo un passo indietro? Non ritorniamo al principio di questo vortice che trascina con se generazioni, alternando grande interesse a questo sport (panatta docet) alle sgomitate con il tiro alla fune per ottenere un trafiletto su un quotidiano? Chi decide quando si dice basta ad un torneo? Chi si assume l’onere di far tornare indietro il nostro amato sport, buttando via il lavoro di persone affamate di grande tennis, sovraccaricando i giovani di pressioni che non competono loro?; chi decice? Non andando troppo in là col tempo, tornando agli ultimi esempi più eclatanti, quelli di Milano e di Modena, possiamo dire che le persone che, per proprio interesse (speculando sulle nostre illusioni), hanno fatto di tutto per ostacolare questi tornei, hanno colpito non solo il tennis, ma anche chi da solo, o attorniato da pochi fedeli, si assumeva responsabilità verso gli appassionati di tennis, verso i giocatori, verso gli organizzatori. Gli organizzatori, persone che contando sulle proprie forze e sull’amore verso il tennis, riuscivano a tener in piedi un intero torneo, ma facciamo 2 nomi, parliamo di persone come Franco Bartoni e Gianni Barbolini. Il primo, che tutti conosceranno come il paladino dei tornei milanesi, con la sua prematura morte, ha lasciato un grande vuoto; una persona come poche, che metteva il massimo in tutto ciò che faceva, e amava particolarmente il tennis, e il tennis milanese amava lui. Purtroppo, la sua morte non ha lasciato eredi capaci di prendere il suo posto nelle gerarchie del tennis italiano ed internazionale, con lui se ne è andato anche il primo appuntamento italiano sul veloce, dove, non molto tempo fa, trionfò anche il nostro Davide Sanguinetti. Il secondo, Gianni Barbolini, uomo dalla disponibilità e poliedricità superlativa, si è visto annullare il torneo di Modena, appuntamento in cu lo scorso anno Tathiana Garbin venne fermata solo da un’insolazione.
Un fulmine a ciel sereno, una notizia che è subito circolata per tutto l’ambiente tennistico, il “Club la Meridiana” ha da poco deciso di non ospitare più il torneo Wta. Dopo la cancellazione dei tornei milanesi, era importante confermare Modena, per dare continuità ai grandi eventi del calendario italiano, e soprattutto al movimento femminile italiano, che proprio nel 2006 ha portato 2 giocatrici fra le prime 20, ed ha battuto, con una prestazione sublime in Federation Cup, Mauresmo e squadra, che si sono dovute arrendere alla nostra leonessa francesca , ed alla pantera Flavia, autori di vere e proprie imprese.
Se vogliamo vanificare gli sforzi di giocatori e giocatrici; se vogliamo distruggere i sogni di personaggi come il defunto Bartoni, e Barbolini, allora siamo sulla strada giusta; ma se, come io credo, è interesse di tutti promuovere questo fantastico sport, allora bisogna fermare chi distrugge il tennis, chi dimostra poco rispetto per questo sport e verso chi lavora per noi amanti del tennis.
A Modena, come in qualunque altro torneo era, sicuramente, un diritto del circolo annullare il torneo, decisione giusta o sbagliata che sia, ma per annullare un torneo, già presente nel calendario internazionale, bisogna pagare l’intero price money alla Wta; quindi, se si trovano i soldi per pagare questo indennizzo, se Barbolini aveva già trovato anche altri soldi, se l’organizzazione del torneo era a buon punto, perché è stata annullata la manifestazione ad un mese dal suo inizio? Forse il “Club La Meridiana” potrà darci una risposta esauriente.
Riportiamo il grande tennis in Italia, per condurre nell’olimpo del tennis il nostro paese.

WWW.TENNISTEEN.IT - Giuseppe Anselmo

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