Rivoluzionare il tennis?

Inserito il 2 febbraio 2015 10:40 da Davide Paganin in Notizie
tennis 009Negli ultimi anni numerose sono le sperimantazioni fatte in tornei d'esibizione e non solo. Il tentativo di accorciare la durata degli incontri sembra sempre più concreto: giusto o sbagliato modificare l'attuale regolamento del tennis?



Che ai piani alti stiano cercando in tutti i modi di apportare nuove modifiche all'attule sistema tennis non è un segreto. Come non è un segreto che finora tutti i tentativi siano andati clamorosamente a vuoto. 

Nel lontano 2007 l'dea era stata quella di inserire regolarmente la formula a gironi nel corso della stagione ATP, per dare una continuità al particolare evento che chiude l'anno nel Master finale a otto giocatori. La proposta fu nettamente bocciata, non senza sfociare in casi limite del regolamento proposto e con conseguenti polemiche annesse. Tant'è che dopo sette anni di questa modalità di incontri non v'è più traccia se non appunto nei tre tornei di chiusura del circuito ATP e WTA (incluse le Challenger Tour Finals di San Paolo).

2012: altra novità, stavolta per ridurre i tempi morti tra un punto e l'altro accorciando la durata complessiva degli incontri. Viene proposto di abolire il let: niente più ripetizioni della prima di servizio, se con la battuta la pallina incoccia sul nastro per poi accasciarsi dall'altro lato della rete ebbene verrà assegnato il punto come un ace. Per tre mesi nel ciruito Challenger i giocatori sono sottoposti alla regola, che ha finito per generare confusione e malcontento tra i più. Inutile dire che anche questa sperimentazione sia terminata come un condiviso fallimento.

Nel medesimo anno viene introdotta la regola dei 20 secondi: basta tergiversare e tirare il fiato tra un 15 ed il successivo, sbrigarsi a riposizionarsi sulla linea di servizio e giocare il punto successivo, pena warning, seconda di servizio diretta, penalty point e via discorrendo. Alcuni giudici di gara hanno cercato di essere intransigenti sulla nuova direttiva, ma alla fine quando si ritrovavano di fronte i migliori del circuito venivano chiusi uno, ma anche due occhi con abbondanti fette di prociutto. E guai a provare a dare oltre un warning, pena fulminante sguardo del giocatore interessato e polemiche pesanti a seguire.
Regola ancora formalmente attiva, ma tacitamente bocciata da tutti.

Poi negli ultimi mesi il campionato dll'International Premier Tennis League ci ha fatto conoscere nuove possibilità, molte forse anche divertenti, ma forse più adatte ad un'esibizione. Il punto secco sul 40 pari, il tiebreak shoot-out sul 5-5, il power point. Forse anche interessanti proposte che però lasciano il tempo che trovano, risultando efficaci solo nel contesto per cui sono state costruite.

Prima degli ultimi Australina Open abbiamo potuto osservare anche il Fast-4-Tennis: set ai 4 game, con killer point sul 40-40 e tiebreak ai 5 punti sul 3 pari, il tutto per giocare al meglio dei 5 set. Anche qui come nel caso precedente è stato inoltre abolito il let. L'esibizione tra Roger Federer e Llyeton Hewitt è sicuramente stata divertente, ma avrebbe senso tutto ciò applicato ad un Masters1000 o addirittura ai tornei del Grande Slam? 

A proposito di Slam. Anche qui un discorso, forse più condivisibile, potrebbe essere fatto in merito alla modifica del punteggio almeno nel quinto set. Se è vero che battaglie sanguinarie come quella storica di Mahut-Isner a Wimbledon rimangono per sempre nella memoria dei tifosi, spesso queste finiscono anche per compromettere (quando va bene) l'andamento del torneo e le successive prestazioni dei giocatori coinvolti. Tant'è che quella volta il povero John fu costretto a scendere in campo subito dopo tre giorni di follia per racimolare le briciole contro un Thiemo De Bakker di passaggio, che ha potuto fare l'exploit personale senza doversela sudare più di tanto, visto che il suo avversario aveva già sudato abbastanza per entrambi. Questo il caso limite, ma sono numerosi gli altri esempi che si possono fare.
Perchè agli US Open invece nel corso del quinto set si gioca un normalissimo tiebreak sul 6 pari? Per questo il torneo è meno prestigioso dei precedenti Slam o propone match meno interessanti o memorabili? Eppure: nessun rinvio eccessivo degli incontri, torneo che si svolge regolarmente e pubblico che riempie gli stadi infiammando i match. Forse questo punto una riflessione la merita.

Tornando in argomento, significative le parole del presidente ITF Riccardo Ricci Bitti: 

“Il tennis è spettacolare ma ci deve essere sempre un’evoluzione. Ecco perché abbiamo pensato a ridurre i set a quattro giochi anziché sei ma pensiamo anche di rimuovere la seconda di servizio. Una possibilità da verificare con delle prove per vedere come funziona, come facemmo quando è stato introdotto l’occhio di falco. Le nuove tecnologie hanno cambiato questo sport. Con le nuove racchette, corde, attrezzature i giocatori possono trovare traiettorie incredibili. Rafael Nadal non è solo un grande campione, è anche il giocatore che ha preso il massimo vantaggio dall'introduzione di questi miglioramenti tecnologici. I giocatori di tennis oggi sono veri atleti. Non era così prima " 

Parole che lasciano intendere il volere di apportare una vera e propria rivoluzione al nostro sport. Forse qualcosa che al momento ai più può far venire i brividi.

Il mondo del tennis si divide così in rivoluzionari e conservatori: i primi intenti a cambiare le regole per "adattarle all'evoluzione del gioco", i secondi invece convinti che tutto vada bene così com'è e non ci sia quindi motivo di apportare estroverse innovazioni.












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